Angelo Mai, nuovo sgombero tra le polemiche

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“Questa mattina per la terza volta in 14 anni l’Angelo Mai viene sgomberato dal Comune di Roma. Non si tratta di una vicenda penale questa volta, di un’inventata storia criminale, ma di pura burocrazia. Ancora una volta nessuno all’Assessorato alla Cultura ne sapeva nulla. Eppure nell’ultimo periodo sembrava che qualcosa rispetto agli spazi si muovesse. Per questo il sequestro di oggi è sorprendente oltre che gravissimo. Nonostante l’adozione di atti amministrativi con i quali si disponeva un ripensamento dell’intera vicenda degli immobili di proprietà comunale destinati ad uso sociale, sulla base delle sentenze della Corte dei Conti e in attesa del nuovo regolamento, nonostante tutto questo oggi senza alcun preavviso Comune di Roma e Polizia Municipale si sono presentati per sgomberare un luogo assegnato”. Così in una nota l’ufficio stampa dell’Angelo Mai. “Chiediamo di differire l’esecuzione del provvedimento in attesa di una pronunzia del Tar in via d’urgenza – proseguono gli attivisti – Chiediamo di non interrompere le nostre attività non da qui a poco ma da qui ad anni ed anni perché l’equazione tra arte e illegalità fallisce e non può trovare nessuna legittimazione politica né qui né altrove. Chiediamo che una volta per tutte agli spazi culturali e sociali di questa città venga riconosciuto il diritto ad esistere e non solo a resistere. In questa città lacerata e offesa, simbolo di un paese moribondo e suicida, l’Angelo Mai è un luogo indispensabile e irrinunciabile. Non chiuderemo ‘Mai’, sia chiaro”.

“Ci risiamo. Passate le elezioni ricominciano gli sgomberi degli spazi del patrimonio immobiliare capitolino di produzione culturale, iniziative sociali e solidali, di impegno civico. Oggi, tocca all’Angelo Mai. Chiediamo alla Sindaca Raggi di fermare lo sgombero. Chiediamo alla maggioranza M5S di arrivare finalmente, dopo quasi due anni di amministrazione, all’approvazione di un regolamento che cancelli la delibera 140/15 e riconosca l’uso sociale del patrimonio capitolino. A tal fine, l’anno scorso, Sinistra x Roma ha presentato una proposta di delibera che, nonostante le ripetute sollecitazioni, la maggioranza M5S non calendarizza. Rinviare l’approvazione di un regolamento di riscrittura della 140/15 implica lasciar fare gli sgomberi, provando a scaricare sui Dipartimenti e la Questura una responsabilità che rimane politica, in capo alla Giunta Raggi”. Così in una nota Stefano Fassina consigliere di Sinistra per Roma

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