Colleferro, Sanna: «Bene la redazione del piano rifiuti del Lazio, però non si decide nulla senza il territorio»

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Nella foto il sindaco Sanna
Nella foto il sindaco Sanna

«Abbiamo appreso dalle agenzie di stampa che la Regione Lazio fa passi avanti nella definizione dell’assetto della gestione rifiuti, sia come filosofia di gestione che come programmazione. Ciò è interesse di tutti i cittadini del Lazio, che, come quelli di tutto il mondo, producono rifiuti che vanno ridotti, recuperati e quindi riciclati nel modo corretto, che per noi è e rimane quello del recupero di materia, tagliando fuori dal ciclo discariche ed inceneritori. Per questo ci siamo battuti da sempre e continueremo a farlo finché ogni territorio si assuma le proprie responsabilità con pari dignità per tutti.

Gli obiettivi di raccolta differenziata annunciati sono encomiabili e speriamo vengano anche anticipati nei tempi, soprattutto nelle città che ancora non la fanno, tipo Roma. Sulla programmazione impiantistica condividiamo la filosofia generale. Il Lazio, una delle più importanti Regioni d’Italia, deve riabilitare il suo nome quando si parla di gestione dei rifiuti, dovrà farlo innovando e diventando esempio globale.

Per ottenere questi risultati ambiziosi una parte della storia passa per Colleferro. L’opposizione agli inceneritori ed alla discarica ha messo in discussione uno storico modello, sbagliato ma purtroppo consolidato. Aver convinto tutta la politica ad individuare una data certa per la chiusura della discarica, il 31/12/2019, ed a riconvertire gli inceneritori ci ha permesso di portare sui tavoli delle discussioni la sfida di individuare alternative. La Regione oggi parla di impianti di recupero di materia, questi verranno progettati pensando a tutte le particolarità del processo, a partire dalla ovvia gestione che va fatta degli odori fino ad arrivare alla creazione di indotti del recupero di materia, riciclare e non seppellire e bruciare.

Occorre però precisare che ogni idea ha bisogno di essere condivisa, compresa dalla popolazione e metabolizzata. Siamo sicuri che gli errori del passato hanno insegnato a tutti una dura lezione e non verranno replicati. E’ vero che oggi si pianifica diversamente, con ben altre sensibilità, ma allo stesso modo si deve condividere dal basso un pensiero, un’idea, una visione di sviluppo.

In particolare deve essere chiaro il concetto che occorre ragionare per territori in base alle loro affinità sociali ed ambientali. Sulla base di questo, occorre sostenere il concetto per il quale gli ambiti territoriali ottimali, ATO, devono essere definiti distinguendo Roma da tutto il resto della provincia.

Roma Capitale deve provvedere per sé a collocare il suo fabbisogno impiantistico e di discarica nell’ambito dei suoi confini comunali.

Vogliamo, inoltre, che venga aperto un tavolo urgente nel quale Regione e Lazio Ambiente illustrino la loro idea di riconversione degli inceneritori di Colle Sughero, senza decisioni romane calate dall’alto, senza risolvere i problemi dei rifiuti di Roma, costruendo un confronto territoriale con Sindaci, associazioni e sindacati, dimenticando (se non per la bonifica) il sito di Colle Sughero, che va solo bonificato e messo in sicurezza».

Il Sindaco Pierluigi Sanna

L’Assessore all’Ambiente Giulio Calamita

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