Valerio Staffelli ha consegnato il Tapiro d’Oro a Eleonora Daniele per la querelle sulla canzone Rolls Royce di Achille Lauro. Secondo Striscia la conduttrice di Raiuno sarebbe rea di aver difeso il cantante dalle accuse di aver utilizzato espliciti riferimenti all’ecstasy nella sua canzone sanremese.
Al di là della motivazione (abbastanza flebile peraltro), la consegna di un Tapiro fa notizia e, in questo momento casca come il cacio sui maccheroni. Infatti l’impressione è che la conduttrice di Storie Italiane abbia la necessità di spostare l’attenzione da quello che per lei potrebbe essere un problema serio. O almeno, per qualunque altro conduttore sarebbe un problema serio. Per la Daniele parrebbe di no.
Siamo nei giorni caldi delle decisioni sui palinsesti della prossima stagione Rai e i ben informati dicono che Eleonora sia candidata a condurre “Verdetto Finale”, una trasmissione a tema giudiziario che per lei potrebbe rappresentare un bel salto in avanti. Diventa, quindi, importante far parlare di sé abbracciata a un Tapiro, sperando che nessuno noti il disastro degli ascolti.
Basta guardare con attenzione i dati per capire che Storie Italiane sta accusando la stanchezza di sette anni di programmazione, di facce dolenti e di pause sfiancanti. In un’ intervista su Panorama di settembre la conduttrice si blasonava di aver raggiunto l’anno scorso e di voler raggiungere quest’anno il 20%, eppure in questi giorni la media è attorno al 16%.
Il che significa quanto segue: Storie Italiane alle 10.00 raccoglie da Uno mattina uno share che si aggira attorno al 18-20% e alle 11.30 finisce il suo spazio mai sopra il 12% sul finale di trasmissione. Un calo preoccupante nonostante non abbia nessuna contro programmazione di peso. La dimostrazione è che, quando inizia Forum, su Canale 5, gli ascolti che le rimangono, dopo averne sperperati già un po’ per la strada, crollano inesorabilmente.
Così, ben vengano Staffelli, il Tapiro e Striscia, altrimenti qualcuno potrebbe accorgersene, perché sarebbe troppo brutto pensare che quel “qualcuno” se ne sia accorto e taccia…
Dulcinea