Sclerosi multipla, come cambia la ricerca con staminali, genetica e tecnologia

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I risultati che arrivano dalle cellule staminali, la scoperta di nuove componenti genetiche alla base della malattia, le nuove tecnologie come strumento di supporto alla riabilitazione. E ancora, un modo nuovo di guardare alle sfide poste dalle malattie che interessano il sistema nervoso, per cercare risposte condivise. Questi, e non solo, sono stati alcuni degli argomenti emersi dal congresso ‘Insieme cambiamo la realtà della sclerosi multipla‘, promosso dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e la sua Fondazione FISM, che si è aperto a Roma e che durerà fino a domani, in occasione della Giornata Mondiale dedicata a questa malattia.

Sono circa 250 i ricercatori nazionali e internazionali che si sono riuniti per parlare del presente e del futuro della sclerosi multipla, ovvero di una malattia neurologica cronica che colpisce oggi in Italia 114 mila persone. Ogni anno conta 3.400 nuove diagnosi, 1 ogni 3 ore.
Aism e Fism sono il punto di riferimento per la comunità scientifica che lavora sulla sclerosi multipla, e il suo Congresso annuale, che si svolge sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, si conferma un appuntamento da non perdere per capire quali sono le novità più importanti nel mondo della sclerosi multipla. In Italia, Aism e Fism sono infatti i principali finanziatori della ricerca sulla sclerosi multipla: 20 milioni di euro sono i finanziamenti dal 2013 al 2016.

BATTAGLIA: “NECESSARI PIU’ FONDI PER LA RICERCA”
“Ma servono molti più fondi perché la ricerca possa raggiungere il suo obiettivo: trovare la cura per la sclerosimultipla – spiega Mario Alberto Battaglia presidente della Fism– Alla nostra Fondazione nel 2016 attraverso il Bando sono arrivate richieste di 187 progetti da finanziare. Di questi 91 erano i progetti di eccellenza, valutati dal nostro Comitato scientifico internazionale. Per finanziarli servirebbe un importo di 11 milioni di euro mentre ne possiamo mettere a disposizione solo 3. Grazie al 5 per 1000 e al contributo di tanti donatori che seguono le nostre raccolte fondi ad oggi possiamo mettere a disposizione dei ricercatori solo 6 milioni di euro l’anno, 3 per il Bando e 3 per i progetti speciali, ma non basta. Dobbiamo essere tutti impegnati ad aumentare i fondi per la ricerca perché abbiamo progetti e ricercatori italiani eccellenti che possono cambiare la storia della sclerosi multipla”.

ZARATIN: “RICERCA SU SCLEROSI MULTIPLA PRIORITA’ IN AGENDA 2020”
Al centro della prima parte del Congresso un nuovo modo di intendere la ricerca scientifica e di allargarne gli orizzonti, rispondendo alle esigenze di tutte le parti interessate, quindi aziende, istituzioni, persone. La ricerca deve coinvolgere tutti gli stakeholder, ognuno per il proprio ruolo e per il contributo che può offrire. Così come la ricerca deve avere sempre una ricaduta concreta sulle persone, sulla loro malattia e condizione di vita, un ritorno per le istituzioni che alla fine devono dare risposte alle persone e per il mondo della aziende, che deve investire in salute per la collettività. Infine la ricerca deve essere senza barriere, non concentrarsi solo su una malattia ma, sulla base di problematiche comuni, promuovere la ricerca di soluzioni che possano poi essere condivise e applicate per tutti.

“È questa la ricetta per una scienza della sostenibilità collettiva. La nostra capacità di concretizzare le priorità della ricerca dell‘Agenda 2020 sarà tanto maggiore quanto l’Agenda delle persone con SM diventerà l’agenda di tutti gli attori decisivi per la sua realizzazione”, afferma Paola Zaratin, direttore ricerca Scientifica di Aism-Fism.

Fonte Agenzia Dire