Riforma della legge elettorale del Lazio, in aula il 23 ottobre

Seduta sospesa per affrontare la questione in Conferenza dei capigruppo che ha calendarizzato l’esame del testo anche per il 24 e il 25 ottobre

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La riforma della legge elettorale del Lazio approderà direttamente in Aula il 23 ottobre prossimo. Lo ha deciso oggi la Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari, convocata da Daniele Leodori durante i lavori del Consiglio regionale, subito dopo il question time, senza quindi iniziare l’esame della proposta di legge sulla mobilità nuova che era all’ordine del giorno. La proposta di legge n. 372 del 17 marzo 2017, ad oggi all’esame della prima commissione, è stata calendarizzata su tre sedute: il 23, 24 e 25 ottobre.

Il provvedimento, scelto come testo base il primo giugno scorso dalla commissione Affari costituzionali e statutari, presieduta da Fabio Bellini, è frutto del lavoro svolto dalla commissione speciale sulle riforme istituzionali, presieduta da Mario Abbruzzese, che aveva individuato i punti condivisi da quasi tutti i gruppi consiliari. Vale a dire: abolizione del listino (elemento oggetto di discussione in prima commissione); garanzia di rappresentanza per ciascuna provincia; pari opportunità tra uomini e donne sia attraverso la doppia preferenza di genere sia con il limite del 60 per cento alla presenza di candidati dello stesso sesso nelle liste circoscrizionali; divieto del terzo mandato consecutivo alla presidenza della Regione; elezioni in tre mesi in caso di scioglimento anticipato del Consiglio regionale.

A portare la questione all’attenzione dell’Aula è stato Francesco Storace. Il capogruppo del Movimento nazionale per la sovranità ha evidenziato che la proposta di legge n. 372 ha abbondantemente superato il termine dei tre mesi previsti dall’articolo 63 del regolamento per chiudere l’esame in commissione. “Ho parlato con tutti i colleghi del centrodestra e anche con i colleghi del gruppo del Movimento 5 Stelle – ha detto in Aula Storace – e chiedo l’immediata calendarizzazione della proposta di legge su cui si è trovata l’unanimità nell’adozione come testo base”. In caso contrario, il vice presidente del Consiglio regionale ha annunciato “l’indisponibilità a partecipare ulteriormente ai lavori dell’Assemblea”.

Portare subito il testo in Aula è stata anche la richiesta di Mario Abbruzzese (Pdl-FI), Daniele Sabatini (Cuoritaliani), Pietro Sbardella (Misto) – che ha anche messo in evidenza “le difficoltà del Partito democratico a togliere il listino” – e di Valentina Corrado (M5s), la quale ha ricordato dalla mancata approvazione della modifica della legge elettorale regionale potrebbe derivare anche il rischio di invalidazione del Consiglio.

Il capogruppo del Partito democratico, Massimiliano Valeriani, ha replicato che “la legge elettorale è un argomento delicato, importante, per antonomasia l’argomento che più interessa e anche lacera le forze politiche”. Dopo aver rivendicato la sottoscrizione del testo “Abbruzzese”, ha tuttavia precisato che “nei partiti grandi a volte può accadere che c’è sempre la richiesta di un supplemento di verifica e di approfondimento”.

“Noi siamo dentro una discussione – ha aggiunto Valeriani– e, come è stato ricordato, venerdì c’è una direzione del partito molto importante. A seguito di quella direzione, noi avremo la possibilità di dire con chiarezza qual è l’orientamento prevalente del gruppo del Partito democratico”.

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