La Regione Lazio destina oltre 800mila euro per la cultura

Sì allo sviluppo delle reti delle biblioteche, dei musei di archeologia, storia, arte, tradizioni popolari, scienza e natura, e degli archivi storici

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Con l’avviso pubblico “La Cultura fa Sistema” la Regione Lazio destina oltre 800mila euro per lo sviluppo delle reti delle biblioteche, dei musei di archeologia, storia, arte, tradizioni popolari, scienza e natura, e degli archivi storici del Lazio, per migliorare l’accessibilità dei servizi culturali attraverso attività educative e di intrattenimento come mostre, laboratori, conferenze, giornate di studio, seminari, proiezioni, animazioni teatrali e letture ad alta voce, concerti, e la realizzazione di percorsi di visita integrati tra gli istituti culturali, le aree archeologiche e i monumenti.

La Regione Lazio intende valorizzare i sistemi di servizi culturali già costituiti (Sistemi Bibliotecari, Museali territoriali, Museali tematici, Sistemi integrati di servizi culturali) e incoraggiare nuove strategie di sistema; ampliare l’accessibilità dei servizi culturali raggiungendo un pubblico diversificato (studenti, bambini, adolescenti, anziani, famiglie, immigrati) con particolare attenzione alle esigenze delle nuove generazioni e ai diversi bisogni di informazione, formazione e impiego del tempo libero; coinvolgere le associazioni, le comunità locali e gli istituti culturali nella programmazione delle attività; utilizzare spazi e luoghi non tradizionali per le iniziative di divulgazione.

“Per la prima volta l’avviso pubblico per i sistemi culturali finanzia anche le prestazioni professionali di soggetti esterni destinate al fund raising, ormai riconosciuta fondamentale strategia di sostenibilità per i progetti – ha dichiarato Lidia Ravera, assessore alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio – Con la ‘La Cultura fa Sistema’ continuiamo a investire nelle biblioteche e nei musei, e a evidenziarne il ruolo di servizi essenziali per la comunità e il territorio. Incoraggiamo le diverse realtà a fare sistema e ad accrescere il numero degli utenti dei servizi culturali per rendere tutti gli istituti e gli spazi parte integrante della vita comunitaria”.

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