Sesso e contraccezione: arrivano i microchip sottopelle

I dispositivi sottocutanei possono essere attivati o disattivati dall’esterno per decidere quando avere figli

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Dopo il sesso in rete, le relazioni virtuali, il sexting, il webcam sex, sta per uscire un sistema di contraccezione “wireless”. Si tratta di un dispositivo sottocutaneo che può essere manovrato dall’esterno e disattivato quando necessario, per esempio quando si desidera avere un figlio.

COME FUNZIONA

Può essere impiantato sotto la pelle delle natiche, dell’addome o del braccio. Il chip contiene una piccola riserva di levonorgestrel, un ormone che viene già utilizzato in alcuni tipi di contraccettivi. Questo viene dispensato in piccole dosi (30 microgrammi) ogni giorno, e la sua riserva dura circa 16 anni. L’apparecchio è dotato di una particolare guarnizione ermetica di titanio e platino, all’interno della quale è contenuto il lavonorgestrel e una piccola batteria interna. Il rilascio dell’ormone avviene attraverso il passaggio di una piccola corrente elettrica da questa batteria che attraversa la guarnizione e la scioglie temporaneamente, permettendo il rilascio nel corpo della dose giornaliera.

SUL MERCATO DAL PROSSIMO ANNO

L’obiettivo della MicroCHIPS, una start-up legata al Massachusetts Institute of Technology che sta lavorando su questo progetto dal 2012 è di portare sul mercato il nuovo prodotto a partire dal 2018. L’idea ha ottenuto 4,6 milioni di dollari da Bill Gates, tutto in nome della prevenzione e anche a servizio dei paesi in via di sviluppo.

LE POLEMICHE

Questo sistema ha alzato non poche polemiche, soprattutto per ciò che riguarda la possibilità di hackeraggio, ma sembrerebbe che il sistema abbia un criptaggio sicuro. Inoltre, l’idea di affidare anche questo aspetto della propria vita alla tecnologia lascia perplessi in molti, anche se ovvierebbe tanti dei limiti degli altri contraccettivi che riguardano le dimenticanze nell’assunzione della pillola, le resistenze di alcuni a utilizzare il preservativo, l’attenzione da prestare nell’inserire l’anello o nel mettere il cerotto. Una volta inserito il microchip non ci si pensa più per diversi anni e la sessualità ne trarrebbe vantaggio. Di contro, non eviterebbe altri aspetti che riguardano il contagio di malattie sessualmente trasmissibili, soprattutto quando non si ha una vita privata stabile.

I BASTONCINI ANTICONCEZIONALI

In Italia già esiste un tipo di contraccettivo sottocutaneo su base ormonale: è un bastoncino flessibile e non biodegradabile, lungo 4 centimetri e largo 2 millimetri, che viene inserito sotto la pelle del braccio, con un intervento rapido e indolore. E’ realizzato con un materiale plastico anallergico, atossico e biocompatibile. Al suo interno contiene il principio attivo, un progestinico chiamato “etonogestrel”, e dura tre anni. Questo dispositivo inibisce l’ovulazione, previene la maturazione della cellula uovo e il suo rilascio, ispessisce il muco cervicale, ostacolando il raggiungimento della cellula uovo da parte degli spermatozoi. E’ privo di estrogeni, lo possono usare donne che allattano e che fumano e la sua efficacia non è compromessa in caso di vomito e diarrea.

L’IMPIANTO SOTTOCUTANEO DI CONTRACCEZIONE

C’è da dire che in entrambi i casi, sia che si tratti del bastoncino che del microchip, è necessario rivolgersi a un medico per l’applicazione e l’idea d’inserire un corpo estraneo sottopelle potrebbe non piacere a molti. L’impianto sottocutaneo disponibile in Italia ha la durata di tre anni, ma in altri Paesi arriva fino a cinque. Anche se scegliere questo metodo contraccettivo presuppone avere le idee molto chiare, una donna non è obbligata a tenerlo per tutta la sua durata. Una volta tolto, nell’arco di circa 40 giorni si torna ad avere un’ovulazione normale. Il costo dell’impianto sottocutaneo, che va dai 160 ai 190 euro, equivale circa a quello di un anno di pillola, quella che costa meno.

NUOVE TECNICHE DI CONTRACCEZIONE

Secondo un’indagine della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, il 68% delle donne non conosce alternative per la contraccezione diverse dalla pillola, ma l’84% di loro potrebbe provare altro. In Italia ad usare il “bastoncino” sottocutaneo in Italia sono in particolare le donne extracomunitarie, sudamericane, asiatiche o americane, perché più vicino alla loro cultura, oppure alcune over 35, donne che hanno le idee chiare, studiano o lavorano e vogliono programmare la loro vita. Al di là di ogni posizione personale, una cosa è certa, in un’epoca in cui aumenta il numero di gravidanze indesiderate soprattutto tra le giovanissime la sperimentazione di nuove tecniche contraccettive potrebbe interferire positivamente su questo fenomeno, anche se è necessario puntare sempre di più sull’informazione, sulla prevenzione e sulla consapevolezza.

(fonte agenzia Dire)