Con la sconfitta per 29-27 nella sfida contro la Scozia, si chiude il Sei Nazioni 2018 per la nazionale azzurra di rugby. Un torneo che ha visto l’Italia chiudere, per il terzo anno consecutivo, senza vittorie.
Un risultato certamente negativo quello maturato dai ragazzi di Conor O’Shea, soprattutto per le sconfitte molto pesanti subite contro Irlanda, Francia e Inghilterra, ma in fondo al tunnel si inizia a vedere qualche piccolo spiraglio di luce.
Proprio quanto fatto sabato scorso contro la Scozia è la prova che per il rugby azzurro c’è la possibilità di giocare alla pari contro squadre di alto livello.
Contro gli scozzesi infatti capitan Parisse e compagni sono stati puniti solamente nel finale, con un calcio piazzato messo a segno dai britannici negli ultimi tre minuti di gara.
Una sconfitta che certamente fa male, ma che il tecnico O’Shea e il capitano hanno comunque giudicato in maniera positiva.
“Sono distrutto per quanto successo all’ultimo – ha commentato l’allenatore a fine gara -. Mi dispiace molto per Sergio e i ragazzi per quanto hanno dato durante la gara. Ho visto in campo una squadra con tanti giovani che hanno giocato con esperienza contro la Scozia, con la nostra squadra che ha messo in campo ottime cose che ci fanno ben sperare per il futuro. Dobbiamo pensare ad oggi – prosegue O’Shea – ma anche a quello che è il nostro piano per il nostro futuro; sappiamo di avere alle spalle buoni giovani, una bella under 20 e delle franchigie in grande crescita. Abbiamo messo in campo una grande voglia di giocare, ci sono tanti aspetti positivi che possiamo valutare in questa partita. Sono molto orgoglioso dei nostri giocatori, ma non siamo qui per perdere”.
Sullo stesso tono le parole di Parisse: “Credo che la reazione avuta in questa gara dopo la sconfitta contro il Galles sia stata eccezionale. Potevamo rassegnarci ma non lo abbiamo fatto, anche se non capisco come abbiamo fatto a perdere. Sono deluso dal risultato, ma convinto che questa sia la strada da dove ripartire”.
Tra le note positive c’è il lancio di una serie di giovani, uno su tutti Matteo Minozzi, ventun’enne in forza alle Zebre, autore di quattro mete nelle cinque gare disputate. Un risultato che ha portato Matteo a essere inserito nella lista dei sei candidati per il prestigioso premio di miglior giocatore del torneo, insieme al francese Guirado e agli irlandesi Earls, Sexton, Murray e Stockdale.
Paolo Pizzi