I volontari portano via i materassi, i teli, le tende, gli oggetti personali. Tutto ciò che possono recuperare prima che le ruspe schiaccino ciò che resta. Decine e decine di volontari si sono svegliati all’alba, questa mattina: “Stanno sgomberando il nostro centro. Dobbiamo andare a recuperare il possibile”, è l’avviso. Arrivano subito a piazzale Maslax e mentre le ruspe cominciano a distruggere i capannoni e danno avvio allo sgombero del centro Baobab, vicino alla Stazione Tiburtina, a Roma, i volontari lavorano senza sosta. Le forze dell’ordine hanno smantellato il presidio di piazzale Maslax, con oltre 100 persone che ancora dormivano in strada, in attesa di essere ricollocate dal Comune di Roma. Tende appiattite dalle ruspe. Volontari a faccia bassa. Ventiduesimo sgombero di Baobab Experience. “Sono venuti con polizia, carabinieri, ruspe. Stiamo cercando di salvare il maggior numero di effetti personali e di materiale per l’accoglienza dei ragazzi”, spiega Andrea Costa, coordinatore delle attiviste e degli attivisti di Baobab Experience, il centro di volontari che da anni segue i migranti senza casa a Roma. “Sono 136 i migranti portati via, e sono 65 quelli che il Comune era riuscito a ricollocare nell’ultima settimana”, prosegue Costa denunciando che da ora queste persone non hanno una sistemazione: “ci parlavano di 120 posti più altri 50, quindi 170 posti. Mi dispiace che del Comune non ci sia nessuno qui; pensavamo che fossero più attenti ai bisogni degli ultimi”. Intanto il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha twittato “Zone franche, senza Stato e legalità, non sono più tollerate. L’avevamo promesso, lo stiamo facendo. E non è finita qui. Dalle parole ai fatti”. E Costa risponde: “Un ministro degli Interni che è felice che da stasera oltre 150 persone saranno in mezzo a una strada, credo sia una cosa abbastanza vergognosa per un paese civile e democratico”. Poche parole da parte dei volontari: “Era nell’aria… Ci aspettavamo prima o poi lo sgombero – racconta una ragazza – e ora vedo solo distruzione, è gente impaurita che non capisce perché deve andar via da qui e perché non trovano un posto a tutti”. “Recuperiamo i beni dei ragazzi per evitare che finiscano al macero – dice un altro giovane – li custodiamo noi, poi cerchiamo di restituirglieli, anche perché ci sono molti oggetti personali”.
“Questa mattina ennesimo sgombero per Baobab Experience. Una realta’ che da anni agisce in supplenza delle gravi carenze del Comune di Roma dal punto di vista dell’accoglienza, dell’orientamento, della presa in carico di migranti per lo piu’ transitanti. Una bella esperienza, portata avanti da un gruppo di volontari e da una rete di associazioni. Come Regione Lazio abbiamo sempre tenuto aperto un canale di dialogo e ci siamo adoperati per tentare di individuare delle soluzioni praticabili. Purtroppo non sono mai state fornite grandi risposte dal Comune di Roma, unico soggetto insieme al Ministero dell’Interno in grado con la rete SPRAR e con altri strumenti di identificare una soluzione alternativa che non e’ mai arrivata. Ricordiamo che il Comune e’ anche capofila del territorio di area vasta della ex Provincia, in cui soltanto una dozzina di comuni su 121 hanno progetti di accoglienza. La stessa Capitale e’ stata molto sottodimenzionata in questi anni rispetto ai numeri che poteva mettere in campo. Salvini fa propaganda sull’incapacita’ di amministrare dimostrata in questi anni dai suoi alleati a Cinque Stelle E’ paradossale che la stessa coalizione di Governo crei i problemi e poi faccia finta di risolverli”. Lo dichiara in una nota il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio.
“Leggiamo commenti liberatori come se si stesse parlando di oggetti o di spazzatura. Sono persone, colpevoli di poverta’ e di essere nati nella parte sbagliata del mondo. Quanto sta accadendo al centro Baobab e’ disumano, una vergogna infinita. Si gettano in strada dei poveri disperati nel nome della legalita’, quella stessa che permette agli occupanti di CasaPound di sfidare lo Stato e di violare le norme italiane in materia di occupazione abusiva. Oggi Salvini ha dimostrato di essere un pericoloso populista, ha dato sfogo ai suoi istinti piu’ infimi contro i piu’ deboli, ma e’ lo stesso che non alza un dito contro i facinorosi ‘neri’. Attendiamo con partecipe attesa che il ministro risponda con coerenza e applichi la legge con severita’ anche con coloro che si definiscono ‘fascisti del Terzo millennio’, visto che la pacchia e’ finita”, cosi’ in una nota Rinaldo Sidoli, segretario di Alleanza Popolare Ecologista (Ape).
“Grazie al lavoro prodotto da Roma Capitale soltanto nell’ultima settimana sono state accolte 75 persone presenti nell’insediamento dietro la stazione Tiburtina. Si tratta di un lavoro articolato e quotidiano, iniziato nel febbraio 2017: la Sala Operativa Sociale (SOS) ha assicurato in modo permanente un infopoint itinerante, composto da operatori sociali e da mediatori culturali che hanno interloquito quotidianamente con le persone per quasi due anni”. Lo comunica in una nota il Campidoglio riferendosi allo sgombero di Baobab. “A partire da febbraio 2017 – prosegue – sono stati effettuati oltre 800 colloqui che hanno determinato la presa in carico di 165 persone. I colloqui stanno proseguendo anche oggi: la SOS sta proponendo una soluzione per l’accoglienza a tutte le persone presenti nell’area”.
“Sostegno a Baobab di Roma. La solidarieta’ e l’umanita’ non si sgomberano. Sgomberate le mafie e le corruzioni dallo Stato invece di sgomberare chi fa del bene a persone fragili. Governo debole con i forti mentre usa manganello contro i deboli”. Cosi’ in un tweet Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, sullo sgombero stamane a Roma del presidio di Baobab Experience a piazzale Maslax.
“Le ruspe entrate in azione questa mattina per lo sgombero di Baobab sono propaganda in puro stile salviniano. Un attacco inumano ai migranti che ricevevano assistenza e cure mediche e ora sono lasciati senza una ricollocazione. Non è demolendo che si risolvono le questioni sociali”. Lo scrive in un tweet il senatore del Partito democratico, Bruno Astorre.