Roma, blitz in centro di accoglienza Baobab: fermati 23 stranieri

Perquisizioni in tenuta antisommossa nella struttura per migranti e rifugiati in zona Tiburtina

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Blitz di polizia e carabinieri, questo martedì mattina, nel centro di accoglienza per migranti e rifugiati “Baobab”, zona Tiburtina, a Roma.

IL BLITZ – Dalle 6.30 gli agenti sono entrati nel centro in tenuta antisommossa e con unità cinofile e hanno perquisito e identificato le persone presenti all’interno del centro. Al termine delle procedure di controllo, ventitré stranieri, tra cui eritrei, etiopi e magrebini, sono stati accompagnati presso l’ufficio immigrazione della Questura perché sprovvisti di regolari documenti di identificazione.

ALLERTA SICUREZZA – L’operazione scattata oggi rientra nel piano di controllo del territorio romano per la sicurezza del Giubileo previsto dall’ordinanza del questore Nicolò D’Angelo.

LA PRESA DI DISTANZA DEL SINDACATO – Preoccupazione e perplessità per questo blitz sono state espresse dalla Cgil di Roma e del Lazio. “Sarebbe grave – si legge in una nota del sindacato – che, a fronte della minaccia terrorismo, si lanciasse un messaggio sbagliato e fuorviante sui rifugiati e i transitanti. Coloro che vengono accolti sul territorio europeo sono vittime della guerra, della fame e delle persecuzioni e sarebbe bene ricordare sempre questo assunto. Inoltre, i 35mila rifugiati accolti dal Baobab fino a questo momento sono transitanti, ossia non intendono rimanere sul territorio italiano”. “Quanto accaduto – continua la nota – denuncia l’ipocrisia delle istituzioni che finora si sono voltate dall’altra parte. Gli eventuali processi di identificazione avrebbero portato, in applicazione della convenzione di Dublino, all’obbligo di presentare domanda di asilo in Italia e invece si è accettato che il lavoro di accoglienza e smistamento fosse svolto da un gruppo di volontari, senza alcun sostegno economico da parte delle istituzioni. Oggi, in una città commissariata, siamo costretti ad assistere a un’operazione di polizia, che peraltro non ha dato alcun esito (salvo il fermo di alcuni immigrati non in regola con i documenti), e a un’amministrazione capitolina che invece di ringraziare i volontari per l’egregio lavoro di supplenza ha già deciso di procedere allo sgombero del centro entro il 31 dicembre”. “La vicenda dei richiedenti asilo e dei transitanti non può essere gestita come un problema di ordine pubblico – conclude la nota -. La vicenda Baobab nasce a valle dello sgombero di Ponte Mammolo, avallato dal comune di Roma. Chiediamo all’amministrazione capitolina di rendere immediatamente disponibile un centro adeguato ad accogliere il flusso ininterrotto di transitanti sul nostro territorio”.

IL CENTRO AUTOGESTITO – Il Centro Baobab è nato nel 2004 nei locali di una vecchia vetreria abbandonata, situata in via Cupa 5, tra il piazzale del Verano e la stazione Tiburtina. In questi anni il centro è stato utilizzato per attività culturali e di prima accoglienza. Dal 12 giugno 2015 la struttura è autogestita da cittadini che spontaneamente dedicano il loro tempo ad accogliere migranti o rifugiati in transito sul territorio romano.

 

 

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