Virginia Raggi, sempre molto attenta al consenso che le ha garantito la vittoria elettorale, sullo stadio della Roma ci va cauta. Anzi proclama di voler ridurre le cubature magari tagliando (o forse no) qualcosa delle tre torri commerciali previste da Parnasi nel progetto, ma poi pensa alle migliaia di tifosi che il nuovo stadio lo vogliono. Zingaretti deve aver capito la manfrina e preme perché il Comune prenda una decisione visto che la conferenza dei servizi sullo stadio è già da mesi al lavoro. Anche perché la stessa conferenza ha in esame un progetto approvato con l’amministrazione Marino e qualsiasi modifica dovrebbe tornare per l’approvazione in aula Giulio Cesare. Nel frattempo il cosiddetto popolo grillino, ovvero qualche centinaio di smanettoni che considera Facebook una sorta di media universale, si agita e si divide fra i talebani contrari al progetto stesso e fra chi abbozza. La verità è che il grande guru Grillo nell’affossare le Olimpiadi, aveva già deciso di offrire al popolo lo stadio, per cui, statene pur certi, si farà. A costo di emarginare l’assessore Berdini che già ha perso la delega ai lavori pubblici e che, pur oscillando e dicendo un giorno una cosa e l’altro un’altra, lo stadio tutto sommato lo vorrebbe come la Raggi. Una posizione ondivaga che non deve essere piaciuta a Virginia che ha escluso dal tavolo tecnico sia Berdini che la consigliera M5S Cristina Grancio, come invece inizialmente previsto. La prossima settimana partirà il confronto fra il Campidoglio e il club giallorosso cui parteciperà un tecnico del Comune assieme agli omologhi del club che dovranno lavorare alla riduzione delle cubature delle tre torri destinate a uffici e alla centralità commerciale adiacente all’impianto. Ma ormai, anche per la sollecitazione di Zingaretti, il tempo però stringe e un’eventuale modifica va varata entro il 31 gennaio, quando tornerà a riunirsi la conferenza dei servizi Comune-Regione per esprimere il parere finale sull’opera. Secondo i bene informati esisterebbe già una bozza di delibera da ri-presentare in Consiglio, a dimostrazione che la Sindaca vuole stringere i tempi per non trovarsi sul gobbo anche la non realizzazione dell’agognato (dalla tifoseria) stadio. A riprova che la presunta purezza grillina alla fine della fiera deve fare i conti con la necessità di avviare qualche grande cantiere per un Comune che ha sì e no a disposizione un po’ di milioni del Governo per chiudere qualche buca e risistemare qualche strada. Evento epocale che dovrebbe partire da febbraio perché l’amministrazione nel frattempo (dice Virginia) dovrà fare un monitoraggio delle necessità come se agli uffici non sia da tempo ben chiara la disastrosa situazione. Berdini o non Berdini comunque sullo stadio si gioca una partita importante e poi se la Grillo&Casaleggio ha già deciso non ci sarà ostacolo che tenga. Nemmeno l’emarginazione di un assessore come Berdini che ogni tanto, a dar retta alla stampa, vorrebbe dimettersi, ma che ben difficilmente lo farà.