Rifiuti: amministratore giudiziario per gestione Malagrotta

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Il sequestro preventivo di 190 milioni di euro alla societa’ E.Giovi, gestore della discarica di Malagrotta, e’ stato compiuto dai carabinieri del nucleo Operativo Ecologico e del nucleo investigativo del gruppo Forestale di Roma. L’attivita’ di indagine ricostruisce “una importante attivita’ di gestione illecita di rifiuti costituiti da percolato di discarica che la E. Giovi – e’ detto in un comunicato dei carabinieri – avrebbe dovuto raccogliere ed inviare a trattamento in impianti esterni. La rimozione del percolato e’ “una operazione necessaria e imposta dalla normativa di settore, al fine di impedire la contaminazione dell’ambiente”. Questo tipo di rifiuto “non puo’ essere destinato a discariche per rifiuti solidi urbani come Malagrotta e deve essere oggetto di specifici trattamenti in impianti autorizzati”. L’indagine, coordinata dalla Dda di piazzale Clodio, “ha permesso di accertare che, al contrario delle basilari previsioni normative, il percolato prodottosi nel corso degli anni veniva lasciato a saturare i rifiuti nella discarica, raggiungendo, in alcuni punti, anche l’80% dello spessore dei rifiuti” smaltiti. Tutto cio’ “per evitare di sostenere le spese per la corretta gestione del percolato”. L’azienda posta sotto sequestro e’ stata affidata per la custodia giudiziaria al commissario prefettizio, Luigi Palumbo, “al quale spetta anche il compito di avviare la corretta gestione ambientale della discarica nella sua fase post-operativa”, conclude la nota diffusa dell’Arma.

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