Spacciava sull’ambulanza: preso infermiere all’Umberto I

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Usava l’ambulanza come “quinta” per spacciare cocaina con leggerezza e serenità.  A pensarci bene, peraltro,  non è che l’uomo avesse poi stravolto la destinazione d’uso del mezzo, sempre “soccorso in strada” portava anche se non ai malati ma ai tossicodipendenti. Ma questa  pur evidente differenza deve essere stata  considerata un fastidioso  dettaglio. Che tale non è apparso però agli agenti del Commissariato  S. Lorenzo Casilino, che questa mattina al termine di una indagine e durata due anni hanno emesso il “cessata attività” e hanno arrestato l’uomo di professione  infermiere  all’Umberto I.  La stessa indagine  ha portato a tre arresti domiciliari, 7 denunce a piede libero e 4 interdizioni da pubblico ufficio.

Approfittando della loro posizione lavorativa, alcuni lavoratori dell’autoparco dell’azienda ospedaliera del Policlinico Umberto I, oltre a usare autovetture di servizio per scopi privati, riuscivano a pilotare alcune assunzioni, presso cooperative private vincitrici di appalti, all’interno della stessa azienda.  Insomma  si erano organizzati come una sorta di ufficio di collocamento “spectre”, ma qualcuno non ha gradito o non ha avuto soddisfazione. L’indagine infatti è partita da esposto anonimo inviato al commissariato di San Lorenzo. Gli agenti della Polizia insieme ai loro colleghi del Commissariato  Casilino hanno organizzato cosi una serie di appostamenti  e pedinamenti nei pressi del Policlinico e in altre zone della Capitale, finalizzati a verificare la fondatezza della notizia.

Nel gennaio del 2014 l’esito degli accertamenti è stato comunicato alla Procura. L’inchiesta è stata condotta dal sostituto procuratore della Repubblica Erminio Carmelo Amelio e si è avvalsa anche di intercettazioni telefoniche. A settembre del 2014, a seguito di alcune perquisizioni effettuate in diversi immobili di proprietà dei sospettati, gli investigatori hanno acquisito migliaia di documenti probatori che, dopo mesi di accertamenti sono stati trasmessi alla magistratura. Dopo due anni di lavoro oggi sono state emanate misure cautelari nei confronti di 14 persone : tre  sono finite agli arresti domiciliari, quattro sono state interdette e sospese dall’esercizio del pubblico ufficio e sette, tra cui due gestori di carburante dove i mezzi dell’azienda ospedaliera effettuavano il rifornimento, sono indagate in stato di libertà. Cessata attività per l’ambulanza spacciatrice e l’ufficio di collocamento ombra.

Lamberto Ridolfi

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