Debacle a 5 Stelle per il Partito Democratico ai Castelli Romani. Il Pd manca
tre comuni su tre. Perde clamorosamente nelle roccaforti di Genzano e Rocca di Papa e non riesce a passare neppure a Marino. In due comuni su Tre (Marino e Genzano) proprio a favore del candidato grilino.
ll MoVimento 5 Stelle sbanca Marino con l’avvocato Carlo Colizza e conquista Palazzo Colonna. Un risultato storico, la prima volta dei grillini alla guida della città di Marino, pienamente sostenuto dall’elettorato della lista, tornato in massa a votare, soprattutto al centro storico dove l’affluenza si attesta tra il 55 e il 58%, di fronte a una media dell’intero comune che si è fermata al 52,9% in ogni Caso – come era prevedibile – ben al di sotto del 64,5% del primo turno, soprattutto nelle frazioni, dato ulteriormente sconfortante per la candidata Del Pd, Eleonora Di Giulio, che al primo turno era stata trascinata proprio dalle circoscrizioni a valle. Bene per il M5S s’era detto. E così è stato. I primi dati che giungono danno un MoVimento 5 Stelle con Colizza che supera il 60%, di gran lunga al di sopra della Di Giulio, ferma attorno al 40%, indubbiamente frenata anche dalle numerose polemiche che hanno dominato tutta la campagna elettorale e ancor di più i quindici giorni tra il primo e il secondo turno, dovute alla presenza forte della lista dell’ex assessore all’Urbanistica, Gianfranco Bartoloni, fino allo scorso anno alleato del centrodestra di Adriano Palozzi e Stefano Cecchi, grande sconfitto già al primo turno.
Clamoroso ribaltone a Genzano. Il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Daniele Lorenzon, ha invertito gli esiti del primo turno di domenica 5 giugno diventando il sindaco della città dell’Infiorata con oltre il 60% dei consensi e un’affluenza al 57,9%, nove punti in meno rispetto al primo turno. Il giovane candidato pentastellato, classe 1988, coi suoi 28 anni di età ha recuperato con un vero sprint d’atleta l’ampio scarto, superiore ai duemila voti, accumulato durante il primo turno di due settimane fa, nei confronti dell’altro candidato, il sindaco uscente Flavio Gabbarini, che aveva conquistato il 42,67% dei consensi contro il 21,82% del grillino, Daniele Lorenzon. Flavio Gabbarini, sostenuto dal Partito Democratico, Partito Comunista d’Italia, Sinistra Ecologia Libertà e dalle
liste civiche “Città Futura” e “Genzano adesso”, non è riuscito quindi a bissare il successo ottenuto nel 2011, sempre al secondo turno, contro Enzo Ercolani. Dopo una tradizione lunga decenni, a trionfare, in quella che è conosciuta come la “Piccola Mosca” dei Castelli Romani per la prima volta non è un candidato di sinistra. Ad interrompere la tradizione, non è stato però il centrodestra, giunto alle elezioni genzanesi diviso, come del resto è accaduto in tante altre città, ma il MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo.
Dove, come a Rocca di Papa, i 5 Stelle non hanno presentato la lista, il risultato per il Partito Democratico non cambia. Il 58,17% degli aventi diritto tornati alle urne hanno decretato la vittoria del candidato civico Emanuele Crestini che a giudizio di molti ha interpretato perfettamente il ruolo dei grillini in loro assenza vincendo, sostenuto dalla sua lista “Insieme per Rocca di Papa” in tutte le sezioni della cima castellana dove ha superato di circa 200 schede a seggio la candidata del Partito Democratico Silvia Marika Sciamplicotti con una percentuale che al termine si aggirerà attorno al 65% dei consensi a fronte del 35% circa della lady democratica che invece pare si sia aggiudicata solo i seggi dei Pratoni del Vivaro. Troppo distanti, evidentemente, dalla seggio più alto del municipio di Rocca di Papa.
DANIELE PRIORI