Un accordo tra la Regione Lazio e le parti sociali per rafforzare la rete dei servizi sul territorio e dare risposte concrete ai cittadini che perdono la propria occupazione, rafforzando le tutele della persona all’interno del mercato del lavoro. A firmare il protocollo, ribattezzato “Patto per la giustizia sociale”, presentato dall”assessore regionale al Lavoro, Lucia Valente, è stato il presidente Nicola Zingaretti insieme ai rappresentanti regionali di Cgil, Cisl e Uil e di associazioni di categoria come Unindustria, Federlazio, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Coldiretti, Cna, Federalberghi, Cisal, Confapi, Confcooperative e Abi.
Cardine dell’accordo sottoscritto ieri mattina è il contratto di ricollocazione, che viene aggiornato a seguito della piena operatività del Jobs Act, strumento prevalente di politica attiva sul Lavoro su cui la Regione sta già investendo 140 milioni di euro, insieme al bonus occupazionale, grazie a cui le imprese che hanno sede nel Lazio potranno usufruire di un contributo del valore massimo di 8mila euro per ogni assunto a tempo indeterminato che proviene da un bacino di crisi.
Tra i punti del patto anche l’istituzione della Rete delle politiche per il lavoro, composta da Regione, parti sociali, centri per l’impiego, enti accreditati, Forum giovani, Inps, Inail, Camere di commercio e Ufficio scolastico regionale, che opererà secondo i principi di centralità della persona, miglioramento dell’efficienza dei servizi per il lavoro e condivisione delle informazioni.
Altra novità è il patto di servizio personalizzato, strumento con cui il cittadino conferma lo stato di disoccupazione e che contiene sia il profilo personale di occupabilità sia le misure di politica attiva utili a garantire l’attivazione della persona ai fini del suo reinserimento occupazionale. La Regione si impegna ad attuare il modello di gestione dei servizi e delle politiche attive del lavoro mediante il coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati accreditati ai servizi al lavoro e alla formazione. «La Regione Lazio ha inteso interpretare fino in fondo il ruolo istituzionale che ha: accompagnare le persone nel mercato del lavoro, soprattutto quelle che lo hanno perso e che nelle transizioni da un lavoro all’altro non devono essere lasciate sole», ha spiegato Valente. «Quando siamo arrivati qui abbiamo trovato un assessorato al Lavoro completamente annientato dalla crisi e dalle politiche passive del lavoro. Non si può pensare di tenere le persone 5, 6, 7 o 8 anni a casa con un’assistenza del reddito quando poi i soldi finiscono e le persone hanno difficoltà ad essere ricollocate – ha sottolineato l’assessore -. Stare a casa significa perdere ogni capacità di ricollocazione e perdere la professionalità, quindi noi abbiamo deciso di volta pagina è puntare sulle politiche di attivazione che sconto no alle persone rimanere nel mercato cercando un lavoro e sostenerle in questa scelta».
«Per noi è importante non lasciare mai sole le persone che hanno bisogno. Per questo abbiamo investito tanto, 150 milioni di euro nel 2015, per le politiche attive per il lavoro, per essere vicini a chi cerca lavoro nella nostra regione. Cito come manovra o misura molto concreta il bonus di 8mila euro per le aziende che assumono coloro che sono in attesa di un lavoro, soprattutto nelle aree di Rieti e Frosinone», ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, presentando il Patto della giustizia sociale sottoscritto insieme a sindacati e categorie. «E ancora – ha aggiunto Zingaretti – il sostegno alle imprese che assumono persone diversamente abili oppure la riforma dei centri per l’impiego per renderli più vicini ai diritti delle persone. Il fatto che sia stato firmato questo Patto per la giustizia sociale con tutte le associazioni penso sia un segnale che le cose possono cambiare. Soprattutto non dobbiamo dimenticare chi ha bisogno e non vuole rimanere solo rispetto a una condizione difficile di assenza di lavoro o, peggio, di ingresso nella sfera della povertà, come avviene per moltissime famiglie. Noi non ci giriamo dall’altra parte».
Soddisfazione è stata espressa anche dai sindacati: «In una fase oggettivamente complicata c’è coincidenza di vedute su un metodo, quello del confronto, nel quale è possibile realizzare un confronto e una condivisione. In un momento di profonde incertezze come questo il passo che la Regione sta compiendo è coraggioso, sta provando a mettere un punto fermo», ha affermato il segretario generale della Cgil di Roma e Lazio, Claudio Di Berardino, intervenendo anche a nome di Cisl e Uil alla conferenza stampa di presentazione del Patto. «Spostare l’attenzione dalle politiche passive alle politiche attive è fondamentale, perchè se il sindacato si è sempre battuto per gli ammortizzatori sociali, vogliamo anche la ridefinizione professionale dei lavoratori – ha sottolineato Di Berardino -. Certo, più in generale deve riprendere l’economia: questi strumenti possono avere una loro funzione se riprende la crescita del territorio. Importante anche il ruolo dei centri per l’impiego: penso sia importante fare sì che si possano potenziare così da svolgere fino in fondo il loro ruolo. Infine, il pubblico in una situazione di crisi deve continuare a fare la sua parte. Tutto ci fa ben sperare, con la Regione Lazio è stato siglato un altro accordo sulla stabilizzazione dei lavoratori, con questa istituzione c’è una interlocuzione importante. Trovo giusta anche la verifica periodica del patto, e la prima sarà da qui a sei mesi. Dobbiamo farla con franchezza e tranquillità da parte di tutti, ed essere disponibili a rivedere qualche punto del testo se nella fase di applicazione ci fosse qualcosa che non va».
La Regione Lazio «raggiunge un nuovo traguardo nel segno dell’inclusione sociale e del sostegno alle persone in difficoltà, con il Patto per la Giustizia Sociale siglato oggi dal presidente Zingaretti con sindacati e imprenditori. Un insieme di interventi di politica attiva del lavoro – ha dichiarato in una nota Marco Vincenzi, presidente della commissione Bilancio – portati avanti dall’Amministrazione regionale per non lasciare sole le persone rimaste senza lavoro e per aiutarle a trovare una nuova occupazione in grado di salvaguardare il reddito delle loro famiglie e la propria dignità personale e professionale».
«I dati economici – ha affermato Vincenzi – vedono il Lazio tra le prime regioni in Italia per aumento dell’occupazione, della produzione e del Pil. Siamo usciti prima e meglio di altri territori da una crisi devastante. Tuttavia, i processi di riorganizzazione produttiva imposti dalla globalizzazione e dalle recenti innovazioni nel mercato del Lavoro, rischiano di avere ripercussioni sulla vita lavorativa delle persone. Per questo è importante che organizzazioni sindacali e forze imprenditoriali, abbiano condiviso con l’Amministrazione regionale l’obiettivo di realizzare strumenti innovativi di politiche attive del lavoro finanziate dalle Regione con l’investimento di 140 milioni di euro per non lasciare soli i disoccupati e aiutarli a trovare una nuova occupazione. Un risultato di cui possiamo sentirci orgogliosi come Amministrazione di centrosinistra – ha concluso Vincenzi – raggiunto, in particolare, grazie all’impegno del presidente Zingaretti e dell’assessore al Lavoro, Lucia Valente».