Sono bastate le telefonate di Beppe Grillo e di Davide Casaleggio a Virginia per chiudere la partita della Giunta Raggi, che per mercoledì ha convocato l’intera giunta anticipando di ventiquattro ore l’annuncio ufficiale, che sarà invece fatto giovedì durante il primo consiglio comunale.
Un pressing che, secondo i bene informati, ha messo in agitazione, qualcuno giura fino alle lacrime, la neosindaca della Capitale. É stato Luigi Di Maio, mediatore tra le varie anime del Movimento, a far quadrato intorno a Virginia. Già nella mattinata aveva dichiarato che tutti si sarebbero coalizzati contro di lei e la sua Giunta. Ma, aggiungeva «siamo un gruppo compatto e forte. Siamo una comunità. Per quanto provino a farci apparire come gli altri, ogni volta la loro disinformazione gli si rivolta contro come un boomerang».
Tanto incazzato contro i gossip dei giornali da consigliare ai loro lettori di leggere la Settimana Enigmistica e promettendo che ai giornalisti cattivi che non rilascerà loro più alcuna intervista. Se non fosse che oltre a far parte del misterioso Direttorio grillino, Di Maio assolve anche alla carica istituzionale di vice presidente della Camera. Fatte le barricate contro la presunta campagna di disinformazione, che ci risulta alimentata proprio dall’interno dei 5 Stelle romani, la notizia è che la squadra è stata già definita, anche se il condizionale è d’obbligo. Procediamo con ordine.
Daniele Frongia, cui era stata attribuita inizialmente la carica di capo di gabinetto con firma del discusso vice Raffaele Marra, sarà vice sindaco con delega alle società partecipate delle quali, tuttavia, cui si era già occupato lo stesso Marra nei suoi 10 mesi di permanenza come dirigente con l’amministrazione Marino. Superato questo macigno per il fedelissimo della raggi qual’è Frongia, per la figura di capo di gabinetto si sarebbe optato per Daniela Morgante, assessore al Bilancio nella prima Giunta Marino e giudice amministrativo alla Corte dei Conti, dimissionata da Ignazio perché in palese contrasto con l’allora assessore Improta sui costi della metro C. Al bilancio, inizialmente a lei attribuito, andrà Marcello Minenna, ex dirigente Consob, anche se qualcuno insiste perché gli venga attribuito l’incarico di Ragioniere Generale, aprendo tuttavia un buco nella squadra della Raggi. Ai Trasporti dopo un lungo tira e molla andrebbe il consigliere M5S Enrico Stefàno che verrebbe affiancato da tecnici competenti.
Allo Sviluppo economico ci sarà Adriano Meloni, ex amministratore delegato di Expedia noto portale di e-commerce. All’Urbanistica nessun dubbio per Paolo Berdini che già parla dello stadio della Roma e delle Olimpiadi.All’Ambiente Paola Muraro, sino al 2014 assistente tecnica all’Ama che ha già incontrato il presidente della municipalizzata Daniele Fortini. Il rugbista Andrea Lo Cicero andrà allo Sport. Luca Bergamo alla Cultura; in passato con diversi incarichi al Comune negli anni dei sindaci Rutelli e poi Veltroni, è stato successivamente direttore dell’Agenzia Nazionale per i Giovani all’epoca in cui ministro era Giovanna Melandri. Flavia Marzano presidente degli stati Generali dell’Innovazione all’assessorato. Semplificazione-Smart City. E infine Laura Baldassarre che ha un passato da responsabile per l’advocacy istituzionale dell’Unicef in Italia che sarebbe stata scelta da Luigi Di Maio. A occhio e croce questa sarebbe una giunta che pesca a man bassa a sinistra, anche se da quelle parti si dice che Virginia avrà vita breve sia per la presupponente inesperienza dei grillini e per il baratro dei debiti che ormai strozza la capitale e che nessuno ha risolto. Ma i compagnucci del Pd dovranno fare opposizione a gente che viene dalla loro area o giù di lì e peraltro professionalmente qualificati. Quindi….