“Ritardi” della giunta Raggi: sbotta il consigliere De Vito

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Nel dilagare di retroscena, rivelazioni, gossip e quant’altro caratterizza in questi giorni nelle cronache dei giornali sulla formazione della giunta di Virginia Raggi, che dovrebbe venir presentata in Consiglio giovedì prossimo, prende posizione Marcello De Vito.

Il consigliere del Movimento 5 Stelle che ha raccolto il più alto numero di preferenze e probabilmente destinato alla poltrona di Presidente dell’aula Giulio Cesare chiarisce la posizione con un post sulla sua pagina Facebook. Intanto polemicamente ricorda che Ignazio Marino, eletto sindaco il 10 giugno 2013, impiegò 21 giorni per convocare il primo Consiglio e presentò la sua Giunta il 1° luglio successivo. Lo stesso commissario  Tronca impiegò oltre un mese per il completamento della squadra. Mentre il M5S, dal 19 giugno, ha fissato il primo Consiglio al 7 luglio. «Dove è l’anomalia? – si chiede – Io non capisco…»  E aggiunge «ci stiamo semplicemente prendendo il tempo che la legge prevede. Il tempo necessario a fare delle scelte decisive, basilari, non rivedibili. Ognuno di noi e’ al lavoro per questo. Non vogliamo fare come Marino che cambio’ due terzi della sua Giunta in due anni». Quindi respinge come “incredibile”  quello che si legge in questi giorni perché «gran parte delle notizie è falsa» e la «connotazione stile Dinasty che si propina ai lettori è inqualificabile e inesistente».

Al momento i 5 Stelle hanno già nominato i loro consiglieri per le 7 commissioni su 12 che spettano alla maggioranza e che verranno nominate dopo l’assemblea di giovedì. I criteri seguiti sono quelli del merito, perché gli ex consiglieri municipali presenti in Consiglio comunale continueranno a seguire le materie seguite sino ad oggi. E spiega «una vicepreside di cosa deve occuparsi se non di scuola? Nella tanto decantata commissione Urbanistica ci saranno architetti, ingegneri, avvocati, tecnici. Come pensavano che componessimo le commissioni: tirandole ai dadi?!?» Per De Vito tutto il can can mediatico «è il segno di quanta paura possa fare il M5S al Governo. Al 7 luglio manca poco. Andiamo avanti con decisione e forza. Rimettiamo la chiesa al centro del villaggio».

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