Enel, Eni e Acea fanno ricorso. Si oppongono a quanto deciso dall’Antitrust che ha stabilito una sanzione di 14 milioni di euro.
La decisione dell’ Antitrust riguardava gli atteggiamenti speculativi e scorretti che le tre società hanno compiuto e continuano a compiere quotidianamente ai danni dei consumatori, da quanto possiamo rilevare dalle continue segnalazioni che sopraggiungono al nostro sportello.
Pratiche commerciali scorrette che, troppo spesso, riguardano l’attivazione di contratti non richiesti e che diventano comportamenti lesivi per il consumatore.
Dalle varie segnalazioni ricevute è evidente che l’attivazione non richiesta, non scelta deliberatamente e non voluta, genera nel cittadino, cliente a sua insaputa, una serie di complicazioni e patimenti.
Il ritornello che si ripete è sempre lo stesso: “Sono stato contattato telefonicamente (quasi sempre si tratta di una delle aziende sopracitate) con la proposta di un’offerta dell’energia più vantaggiosa. Dovrei accettarla?”. Proprio in questa offerta si cela la trappola: quello che si andrà a attivare sarà un contratto molto più oneroso rispetto al mercato di tutela.
C’è voluto l’intervento dell’Antitrust, che ha deciso di sanzionare fortemente Enel, Eni e Acea.
Ma le società, invece di fare un passo indietro, riconoscere le proprie colpe e assumere un atteggiamento che vada incontro ai consumatori, piuttosto che danneggiarli, persistono in tali attività. E già questo sarebbe da condannare. In più , addirittura, pensano bene di fare un ricorso contro la sanzione stabilita dall’Antitrust che, considerate le perpetrate scorrettezze che i consumatori devono subire, risulta anche esigua.
L’associazione Codici si costituirà in giudizio. Raccomandiamo ai consumatori – dichiara Luigi Gabriele Affari Istituzionali Codici – di non accettare, in nessun modo, i contratti di Enel, Eni e Acea, fin quando le tre società non abbiano, almeno, chiesto scusa e ritirato il ricorso.