Rai Uno, intervista ad Alessandra Mastronardi: in tv con L’allieva

L'attrice, che sarà protagonista della fiction in onda da martedì 27 settembre, descrive il suo personaggio e tutte le cose che ha in comune con Alice

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Torna in tv Alessandra Mastronardi, che da martedì 27 settembre per sei settimane sarà protagonista della fiction L’allieva, in prima serata su Rai Uno. La stessa attrice descrive Alice Allevi, praticante di medicina legale, personaggio che interpreta nella fiction diretta da Luigi Ribuoli.

«Alice ha tirato fuori il carattere che io non ho, è goffa, è maldestra ma non lo fa apposta – spiega Alessandra Mastronardi. È stato molto divertente trovarlo. Nella vita sono una via di mezzo, precisa nel lavoro ma un po’ “svampita” nella vita personale. Alice è un personaggio senza mezze misure, non ha sfumature, o la si ama o la si odia… È un personaggio molto aleatorio, mai concreta fino in fondo, non affonda mai sino alla fine ed è questo che la porterà ad essere una perenne indecisa,  indecisa tra il lavoro che deve fare e l’amore che deve scegliere».

L’attrice fa paragoni tra il suo personaggio e il suo modo di essere nella vita reale: «A volte è successo anche a me, in fondo sono donna e ho trent’anni, ma io sono più razionale, lei è molto più istintiva. Sarebbe piaciuto anche a me essere istintiva e lasciarmi andare, ma io sono più concreta e spesso ci vado con “i piedi di piombo”. Se io Alessandra Mastronardi potessi dire una cosa ad Alice le direi sicuramente di non avere paura, tanto a 30 anni ci arrivi comunque, goditi la vita e vivi serena, senza preoccuparti del futuro e pensare troppo al passato».

Nella fiction Alice vive un amore a distanza, con Arthur (interpretato da Dario Aita, ndr) reporter appassionato del proprio lavoro, distanza che Alice colma grazie a Claudio Conforti (Lino Guanciale) diretto superiore di Alice nel reparto di medicina legale. Due personaggi molto distanti tra di loro, accomunati dalla passione per il lavoro che svolgono.

Una situazione sentimentale a distanza che la stessa Alessandra Mastronardi ha vissuto sino a poco tempo fa nella propria vita privata. L’attrice è, infatti, legata all’attore inglese Liam Mc Mahon e proprio per lui si è trasferita a Londra questa estate.

«La cosa bella è proprio questa – spiega Alessandra Mastronardi – spesso le lacrime erano vere e personali perchè vivevo nella realtà una storia simile. Adesso ho risolto il problema trasferendomi a Londra e accorciando la distanza tra me e il mio compagno. In questo non c’è nulla da fare, sono sempre le donne che debbono sobbarcarsi il carico. Vivere a Londra è faticoso – prosegue -, ma in fondo non sono in un posto sperduto. All’inizio non è stato facile, soprattutto comunicare con lui in inglese, adesso dopo 5 anni è più semplice, lui ha imparato l’italiano e io ho imparato l’inglese come seconda lingua».

Spesso condividere la vita e lo stesso lavoro non è semplice, ma per la Mastronardi questi problemi sembrano al momento lontani: «Siamo entrambi due personaggi dello spettacolo – aggiunge l’attrice originaria di Napoli, ma romana d’adozione -,  ma una volta chiusa la porta di casa cerchiamo di parlare il meno possibile di lavoro, non scatta tra di noi la competizione su chi lavora di più o di meno, è una cosa questa che spesso scatta tra due persone che fanno lo stesso lavoro, ma noi non abbiamo questo problema, altri magari sì, ma questo per fortuna no».

Nonostante viva a Londra il futuro lavorativo per Alessandra Mastronardi è ancora in Italia, dove ci sono progetti importanti che prenderanno il via a inizio 2017. «Tra poco infatti – conclude – partirà un altro lavoro molto importante per la mia carriera. Su Rai Uno uscirà tra gennaio e febbraio “C’era una volta Studio 1”, una fiction in cui, con il mio personaggio, racconterò quello che è stato uno dei programmi storici di casa Rai, permettendo ai telespettatori di entrare dentro a quel mondo. Come noi oggi abbiamo l’Auditel, prima c’erano ragazze che chiamavano a casa gli italiani per conoscere il gradimento dei vari programmi, perchè la Rai era un servizio per il pubblico. Il mio personaggio è una sorta di Auditel vivente, grazie al quale si conosceranno i gusti e le passioni degli italiani».

Paolo Pizzi