“Scena da copione”, quella che ieri mattina si è presentata agli agenti della Polizia di Stato della squadra di polizia giudiziaria della stradale del Lazio, in località Capanelle, nel cuore della periferia a sud di Roma; scena che si è conclusa con quattro persone arrestate e due denunciati per i reati di ricettazione, riciclaggio e uso abusivo di apparecchiature atte ad inibire le comunicazioni.
La piaga dei furti di auto è da tempo oggetto di indagine degli investigatori della stradale, che ogni giorno lavorano per contrastare il fenomeno, mappando i luoghi a rischio e controllando soggetti e attività di settore che si prestano a tali attività criminali.
Ieri mattina, questa conoscenza del territorio è stata più che mai utile, perché ha consentito di trovare subito l’obiettivo, nonostante il tentativo reiterato di inibire i segnali satellitari di localizzazione del veicolo rubato.
Entrati nel capannone, gli agenti hanno sorpreso i quattro cittadini stranieri – I.E.A. di 68 anni, L.L. di 45 anni e W.R.A., di 40 anni, cittadini polacchi e B.M. di 43 anni, cittadino rumeno – mentre caricavano all’interno di un furgone con targa polacca, numerosi pezzi di auto rubate, diretti verso i mercati clandestini esteri.
Durante l’operazione, ignaro della presenza degli agenti, un uomo, già noto alle forze di polizia, si è presentato nel capannone a bordo di una lussuosa auto rubata, con appena 70 km di vita, nell’intento di offrire ai malviventi l’ennesimo veicolo da “cannibalizzare”.
L’uomo di anni 44, romano, è stato denunciato per ricettazione e con lui anche il gestore del capannone, di 50 anni.
Le persone arrestate sono state accompagnate nel carcere romano di Regina Coeli mentre sette auto rubate già smontate sono state sequestrate. L’unico veicolo ancora integro è stato restituito alla vittima del furto.