Davanti al Compartimento della Polizia stradale del Lazio in via Magnasco a Tor Sapienza si è tenuto un sit-in con volantinaggio del sindacato di polizia Consap per protesta dopo l’allagamento dello scorso 18 settembre del terzo piano della palazzina della società Autostrade, che dal 29 luglio ospita il nuovo Centro operativo della Polstrada del Lazio.
«L’allagamento degli uffici del nuovo Centro Operativo Autostradale – ha spiegato al quotidiano il Tempo Gianluca Guerrisi segretario provinciale del sindacato- é solo uno dei motivi che ci hanno indotto a censurare l’operato della dirigenza pro-tempore, il vero problema è la deriva autoritaria che costringe il personale a operare in condizioni difficili e rischiosissime».
Al punto che, secondo il sindacato, sarebbe in corso una vera e propria fuga di agenti dalla Polstrada. «Oggi – ha proseguito- la Sottosezione Polizia Stradale Roma Nord vede una diminuzione costante ed inarrestabile del numero di persone che ne fanno parte, una vera e propria diaspora dei più anziani oramai stanchi e delusi, che per l’amministrazione significa una perdita di professionalità e di esperienza senza confronto.»
Il tutto a fronte di un piano operativo che prevede più pattuglie ma senza aumentare il personale e nonostante le nuove funzioni che prevedono la competenza su 430 chilometri di autostrade oltre alle consolari della Regione e i 68 chilometri del Raccordo Anulare. Succede così che per il raddoppio delle pattuglie (da 6 a 9 sul Gra per turno, 5 la notte e 4 di giorno) non ci sarebbe personale che peraltro dispone di auto con più di 400mila. Anche per quanto riguarda l’equipaggiamento la situazione sarebbe critica perché, ad esempio, mancano gli «stivali, i cosiddetti “centauri”. E non ci sono pantaloni e giacche per tutte le taglie, mancano i giubbotti catarifrangenti che consentono di essere visti di notte in caso di incidente stradale». Il fatto è si sta ancora discutendo su come dovranno essere le nuove divise. «Commissione e sindacati – conclude il Consap – non si sono messi d’accordo neanche sulla larghezza delle strisce catarifrangenti. In due anni non ne sono venuti a capo. Il magazzino Veca non viene più rifornito. E nell’interregno tra la vecchia divisa e quella nuova chi lavora su strada deve attrezzarsi con il fai-da-te.»
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