L’attrice Milena Mancini racconta “Il (suo) più grande sogno”

Ha recitato nel film di Vannucci presentato al Festival di Venezia, e dopo due figli e una pausa di cinque anni è pronta a rimettersi in gioco con tanti progetti

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Si è fermata cinque anni per fare la mamma, ma Milena Mancini è tornata sul grande schermo con un ruolo da coprotagonista, quello di Vittoria nel film “Il più grande sogno” del regista esordiente Michele Vannucci, presentato al recente Festival di Venezia. Ma alle spalle Milena Mancini ha una lunga e importante carriera come ballerina prima e attrice poi, e si sta disegnando un futuro in cui ballo e recitazione andranno a braccetto con la direzione artistica.

Ci racconta il suo ruolo ne “Il più grande sogno”?
«È la storia di un criminale, Mirko, che cerca nuove possibilità, una via di riscatto. Io interpreto la moglie. È un ruolo che vive sull’equilibrio tra la maternità e la forte responsabilità. Loro sono una coppia perfetta, meravigliosa, ma anche se sono molto innamorati, alla fine lei cerca sempre di difendere i figli. È un film che affronta le problematiche di una famiglia».

Lei qui interpreta una madre, ed è tornata sul grande schermo proprio dopo due maternità. Questo l’ha aiutata a calarsi nel ruolo?
«Sicuramente sì. Credo che mi abbia aiutata ad essere più veritiera sullo schermo».

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Quella di lasciare il lavoro per un bel periodo non è stata una scelta semplice o che farebbero tutte. A lei è pesato?
«Fare entrambe le cose non sarebbe stato facile, ho voluto dedicarmi ai miei figli ed era anche il momento storico giusto. Non c’era molto in giro, ne ho discusso con mio marito (l’attore Vinicio Marchioni, ndr) che invece in quel periodo aveva tanti impegni. Io credo che per la crescita dei figli la figura dei genitori sia fondamentale, e quindi è giusto che almeno uno dei due ci sia sempre».

In tv ha recitato anche nella serie “Dov’è Mario” di Gabriellini con Guzzanti…
«Ho fatto delle scelte mirate, anche piccoli ruoli magari, ma che volevo davvero interpretare, come per esempio la posa in “Sole cuore amore” il film di Daniele Vicari che verrà presentato alla Festa del Cinema di Roma».

I festival le stanno portando bene, a Venezia il corto “La ri-partenza” di cui ha firmato il soggetto con suo marito e curato la direzione artistica ha ricevuto il premio Starlight. È stata una bella soddisfazione…
«È stato un omaggio al cinema e ai fratelli Lumière. Un corto girato in pellicola, in bianco e nero, con il montaggio in macchina e senza post produzione, in pratica realizzato come si faceva una volta, senza la possibilità di ripetere le scene».

Ha fatto parte del corpo di ballo di Claudio Baglioni e di molte trasmissioni tv tra le quali “Viva l’Italia”, Buona Domenica” e “Tira Molla” e poi ha lavorato nei tour di grandi artisti internazionali come Kylie Minogue, Ricky Martin, Robbie Williams e Geri Halliwell. Che ricordi ha di quel periodo?
«Meravigliosi, bellissimi. Ma quando sono tornata in Italia ho smesso perchè non c’erano più grandi ruoli per noi ballerini in tv, e così mi sono messa a studiare recitazione, perchè cerchi altre vie per esprimerti. E la professione di attrice è la forma d’arte forse più vicina a quello che già facevo: ballare è recitare con il corpo».

Ha recitato tra gli altri sotto la direzione di Gabriele Muccino, Matteo Rovere, Federico Moccia, Giorgio Capitani. Con chi vorrebbe lavorare?
«Mi piacerebbe ancora recitare in un film di Daniele Vicari, ma ammetto che non guardo solo il nome del regista ma soprattutto il progetto. Per me conta più dei nomi. Quello che mi attrae è un progetto nuovo e bello».

E a proposito di progetti, cosa c’è in ballo per il futuro?
«A maggio saremo con Vinicio in scena al Piccolo Eliseo di Roma con lo spettacolo “La più lunga ora – ricordi di Dino Campana”, io interpreto il ruolo di Sibilla Aleramo. Il resto è tutto un work in progress».

Milena Mancini sembra un vulcano, continua il suo lavoro sul corpo, ballo e coreografie, per se ma anche come insegnante per gli altri, e vuole portare avanti uno studio su Cechov. Insomma un’artista a 360°, si diverte a unire l’arte sotto le sue più svariate forme, e infatti ha firmato anche la regia, assieme a Marchioni, del videoclip “Cherchez la femme” di Pilar, dello spettacolo “Favola di Amore e Psiche” tratto da le Metamorfosi di Apuleio, curandone anche le coreografie, trucco, costumi e scenografie. Incarna alla perfezione la definizione di “artista poliedrica”.