di ALBERTO SAVA
Nuova udienza domani mattina in corte d’Assise a Roma per il processo nei confronti dei componenti della famiglia Ciontoli e di Viola Giorgini. Siamo alla quarta. Sul banco dei testimoni si alterneranno i testimoni che quella tragica sera hanno sentito cosa stava avvenendo nell’abitazione di via De Gasperi.
Delicata ed attesa la testimonianza della famiglia che abita nel villino contiguo, diviso da quello dei Ciontoli da una parete molto sottile, che permette di sentire molto. I vicini di casa, un nucleo composto da padre, madre ed una figlia diciottenne, sono stati ascoltati a suo tempo prima dai carabinieri, e poi in Procura.
Saliranno sul banco dei testimoni anche i due investigatori dell’Arma che hanno seguito questo tragico caso fin dalle prime battute. In particolare sarà ascoltato il brigadiere Modesta, il quale ha assistito a tutti gli interrogatori in Procura, dall’inizio dell’inchiesta.
Torniamo a quella maledetta sera del 18 maggio: sono le 23.25 circa quando si sente un fortissimo rumore, tipo esplosione, e poi un silenzio assoluto, che non può sfuggire ai vicini di casa. Trascorrono una ventina di minuti, sono circa le 23.40, quando i vicini odono Antonio Ciontoli che chiede al figlio Federico di chiamare i soccorsi: infatti parte la chiamata di richiesta di aiuto al 118.
Altra testimonianza attesa è quella di Alessandro, cugino di Marco, che è stato l’unico componente della famiglia Vannini a tenere i contatti con Martina Ciontoli, la fidanzata di Marco, attraverso telefonate e messaggini. La testimonianza di Alessandro Carlini sarà incentrata sugli inutili tentativi di apprendere dalla ragazza la verità su cosa fosse realmente accaduto al cugino, e soprattutto il perché.
I tentativi di scoprire la verità da Martina durarono fino ai funerali Marco, giorno in cui Alessandro prese atto che si trovava di fronte ad un muro di gomma, e troncò ogni rapporto con la ragazza. A molti mesi da quella maledetta sera, ed alla quarta udienza del processo, si sa tutto su quanto è accaduto dopo lo sparo, ma tutto quello che è successo prima rimane ancora avvolto nel mistero, protetto dai silenzi dei protagonisti di questa orribile pagina di cronaca del nostro territorio.