Sedici attori e un’orchestra dal vivo calcheranno il palco del teatro Brancaccio di Roma per uno spettacolo anomalo, moderno, che spezza gli schemi e proietta lo spettatore dentro e fuori dal tempo per due ore e un quarto di lacrime e risate senza soluzione di continuità. Dal 27 ottobre al 6 novembre va in scena il musical “L’ultima strega”.
LA TRAMA – Da un libro regalato in dono la notte di Natale due giornalisti immaginano la verità su Anna Goeldi, presunta ultima donna in Europa, a essere giustiziata per stregoneria, a Glarona nel lontano 1782. In un sapiente gioco di tragica ilarità, Andrea Palotto (“Lady Oscar”, “Non abbiate paura”, “Processo a Pinocchio”…) affida il racconto della Storia a due personaggi irriverenti che dissacrano il passato, ma facendolo ripercorrono minuziosamente la vita della donna/strega e la sua intima natura, doppia, perché solare e misteriosa. Tra le montagne della Svizzera del settecento, Anna Goeldi (Valeria Monetti) si trova a fare i conti con la diffidenza di una piccola comunità cantonale nei confronti di chi è diverso e forestiero. Lei madre ferita e sola, coraggiosamente padrona del proprio destino ed incredula dell’effimero caso, verrà punita dall’odio e dalla gelosia, dalla vendetta, avida di assoluzione di un giudice “illuminista a intermittenza” (Cristian Ruiz), incatenato al passato della stessa donna, ma abituato a comprare il silenzio e il consenso, a costruire il bene e il male e a ricorrere alla superstizione popolare per servire vendette e sentenze senza appelli. Gli unici sordi al pettegolezzo e capaci di vedere oltre la menzogna che si autoalimenta sono un “cavaliere del pane” imbranato e dolce come le delizie che sforna, un giovane fabbro, intento a forgiare il suo cuore, e l’oggetto dei suoi pensieri amorosi, la piccola Sara, adolescente figlia del giudice (interpretata dalla giovanissima Mikol Barletta) spontanea e sensibile, spensierata, innamorata della vita e misteriosamente legata alla protagonista.
L’ULTIMA STREGA – La cornice sonora creata da Marco Spatuzzi, rende la scena appassionata e magica, descrivendo emotivamente il paesaggio e l’anima dei personaggi sempre più definita e completa, insinuandosi elegantemente fra i dialoghi costruiti senza abusi di banalità retorica. L’ieri e l’oggi sulla scena sembrano mescolarsi fino a confondersi e la storia magicamente diventa realtà, la sorte di una strega riporta alla sorte di una donna indipendente e di una madre fiera, che nella morte fa vincere la vita e nel peccato fa trionfare l’amore. Il 27 agosto 2008, a più di 226 anni dall’ esecuzione, il parlamento cantonale di Glarona si è pronunciato per la riabilitazione di Anna Goeldi. Ma chi era veramente? È stata davvero “l’ultima strega”?