Vinicio Marchioni a teatro: tra riflessioni serie e un monologo jazz

Dal 3 al 6 novembre sarà al Brancaccino con "L’eternità dolcissima di Renato Cane" e poi il 27 all’Auditorium Parco della Musica con "L’Inseguitore" sulla vita di Charlie Parker

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Vinicio Marchioni (Foto di Francesco Lepri)
Vinicio Marchioni (Foto di Francesco Lepri)

Un autunno caldo per l’amatissimo Vinicio Marchioni (che abbiamo visto nella serie Romanzo Criminale e nella fiction su Luisa Spagnoli) che si prepara a salire sul palcoscenico per due spettacoli a teatro.

Dal 3 al 6 novembre sarà al suo debutto al Brancaccino con Valentina Diana che firma il testo de L’eternità dolcissima di Renato Cane. Questa volta Vinicio firma la regia con Marco Vergani. Prodotto da Khora Teatro, è una riflessione sulla morte, senza soggezione: «Renato Cane sta per morire. Ce lo dice subito. E ci fa ridere – spiega il regista -. Forse la malattia stessa del Signor Cane è solo un pretesto per parlare di quanto consumismo, la pubblicità, i soldi, ci mangino la vita. È una storia assurda, grottesca, la sua».

A seguire il 27 novembre, a lui il compito di chiudere in bellezza la rassegna I concerti nel Parco alla Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, in collaborazione con Musica per Roma, con L’Inseguitore, con VINICIO MARCHIONI e il FRANCESCO CAFISO QUARTET. Si tratta di un Monologo in jazz sulla vita di Charlie Parker tratto da “L’Inseguitore” del grande scrittore argentino Julio Cortázar (1914-1984). Pubblicato nel 1959 nella raccolta “Le armi segrete”, il racconto s’ispira liberamente agli aspetti più drammatici della vita di Charlie Parker, ribattezzato Johnny Carter, la cui vicenda è filtrata dalle parole del suo amico Bruno, critico musicale.

Vinicio Marchioni ha adattato il testo e lo ha messo in scena insieme ad uno dei più brillanti musicisti postparkeriani, il sassofonista Francesco Cafiso, che con il suo quartetto, Mauro Schiavone al pianoforte, Pietro Ciancaglini al contrabbasso e Adam Pache alla batteria, interagisce con il corpo e la voce di Marchioni.

«Mettere mano a L’Inseguitore è come entrare in un tempio – ha scritto Marchioni nelle note di regia -. Non solo del Jazz. Si ha l’impressione, leggendo, di avanzare in qualcosa di mistico, in un percorso iniziatico a due facce, da una parte Bruno, dall’altra Jhonny. Un percorso pieno di voragini dominate dall’ossessione per il tempo. Voragini che un genio musicale persegue, inseguendo la possibilità di annullare il tempo, combattendolo, odiandolo, trovando l’estasi solo squarciandolo, attraverso un sassofono che perde in continuazione. La possibilità di “giocare” in scena con questo capolavoro insieme ad un gigante del jazz come Francesco Cafiso, di provare insieme a far sì che le parole di Cortázar inseguano la musica di Cafiso o viceversa, di provare a intrecciare il racconto orale al jazz e rendere la musica parola è il tentativo di questo spettacolo. Cercando di riempire il silenzio della vita o della mente, quei “buchi” di cui parla Jhonny/Charlie, e di renderli musica. Per scongiurarli, trasformarli e renderli arte ed energia a più voci».

Un’ora e mezza per entrare fin dentro al midollo di una vita vissuta per il jazz.

Attualmente Vinicio è protagonista del nuovo video di Vasco Rossi, Un mondo migliore, che ha raggiunto quasi 4 milioni di visualizzazioni in pochi giorni (https://www.youtube.com/watch?v=wje3YznJs2U)

Vinicio Marchioni ha recentemente vinto al Festival di Venezia il Premio Starlight per il suo primo cortometraggio da regista La ri – partenza. Lo stesso premio è stato istituito anche durante la festa del cinema di Roma.

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