Ss Lazio, gol e magie: così Ciro non fa rimpiangere Miro

Immobile ha conquistato l'ambiente biancoceleste. Il bomber azzurro ha già firmato otto reti nelle prime dieci giornate e ha reso meno doloroso l'addio a Klose

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“Ciro, Ciro, Ciro” lo stadio Olimpico urla il suo nome al momento del cambio. Immobile ha conquistato il popolo laziale. L’ariete biancoceleste è l’autenticità arma in più della Lazio che si candida come rivelazione della stagione. Diciotto punti all’attivo portano le aquile in piena zona Europa e l’addio di Bielsa in estate è solo un ricordo lontano e sbiadito. Gran parte del merito va anche a Immobile. Il bomber azzurro è sbarcato in estate nella Capitale dopo due stagioni negative con Borussia Dortmund e Siviglia. Il numero diciassette è già arrivato a otto gol in campionato in dieci partite. Numeri importanti che non aveva mai raggiunto prima nella sua carriera. Anche ieri contro il Cagliari l’ex Torino è stato assoluto protagonista. Si è procurato e ha trasformato il rigore del 2-0 e poi ha sfruttato la frittata della difesa ospite per infilare ancora Storari. Glaciale sotto porta, punto di riferimento per tutta la squadra, ma soprattutto l’attaccante perfetto per il gioco di mister Inzaghi. Immobile ha vissuto due mesi da protagonista visto che anche con la Nazionale di Ventura è stato protagonista. Tre gol che hanno portato sei punti permettendo agli azzurri di stendere Israele e Macedonia.

NOSTALGIA MIRO – Ciro ha conquistato tutto non facendo rimpiangere un certo Miro Klose. Il tedesco, nei suoi cinque anni con l’aquila sul petto, è sempre stato l’eroe e l’idolo di tutto l’ambiente laziale. Il simbolo di una squadra capace di aggiudicarsi una Coppa Italia, in finale con la Roma, e di sfiorare a più riprese un posto in Champions. Il teutonico è lo straniero con più gol nella storia della Lazio, 64 insieme a Pandev, e lo scorso maggio tutto l’Olimpico inneggiava “Miro, Miro” nel corso della sua ultima partita contro la Fiorentina. Un addio al vetriolo con la società per il dispiacere della piazza che sperava di avere ancora il bomber Opole per un’altra stagione. È cambiata una consonante da Miro a Ciro, ma la gente ha trovato il suo nuovo idolo. Peccato non vederli insieme, ma il calcio è così bisogna andare avanti. Con un Immobile così, sognare in grande è più che lecito.

Antoniomaria Pietoso

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