di ALBERTO SAVA
Il Pd di Cerveteri è l’unico partito vivo sul territorio e intorno al quale si sta sviluppando una stimolante dialettica politica, e che tiene viva l’attenzione dei cittadini sul ritorno alle urne di primavera. È sempre stata buona regola del Partito Democratico quella di proporre proprie linee guida in una coalizione, e indicare il candidato sindaco attraverso le Primarie, meglio se aperte, sulla scorta del programma presentato, scelto e votato dall’assemblea. Per le prossime elezioni, però, sembra proprio che alcuni dirigenti del Pd romano ritengano che a Cerveteri non ci siano alternative al sindaco uscente. Ricordiamo che Pascucci non è iscritto al Pd, e che nella sua lunga carriera ha mandato a casa anticipatamente l’Amministrazione di centrosinistra del sindaco Antonio Brazzini e che ha firmato per il licenziamento del sindaco del Pd Gino Ciogli. L’attuale sindaco, esponente civico, ha più volte detto di essere alla guida della coalizione civica “Esserci”, e che alle prossime elezioni si ripresenterà come tale. È questo lo sfondo, unitamente ad una domanda sul referendum costituzionale, dell’intervista con la deputata di collegio del Partito Democratico onorevole Marietta Tidei che, ricordiamo, che è stato commissario del circolo Pd di Cerveteri nel 2013.
Onorevole Tidei, sembra che alcuni dirigenti romani del Pd, come gli onorevoli Ferro e Di Stefano, i quali hanno sostenuto Alessio Pascucci alle recenti elezioni per l’Area Metropolitana, valutino che alle prossime elezioni di Cerveteri non esistano alternative all’attuale sindaco. Anche lei ritiene che a Cerveteri non vi siano alternative a Pascucci?
Io credo che ci siano diverse risorse cervetrane in grado di competere con Pascucci e di costruire un’alternativa alla sua Amministrazione. Per approccio culturale e politico, non sono abituata a demonizzare nessuno. Perché Pascucci non è né il diavolo né il Messia; è un sindaco che legittimamente aspira ad una coalizione più ampia possibile e che, come tanti sindaci, ha sostenitori ma anche tanti critici. È superficiale pensare che le critiche all’attuale Amministrazione giungano solo da Unidem.
Come valuta l’ipotesi che alcuni dirigenti romani del Pd potrebbero tentare di imporre dall’esterno la candidatura di Pascucci, senza tener conto delle diverse valutazioni all’interno del circolo Pd di Cerveteri?
Io credo che il candidato a sindaco del Pd lo debba scegliere il Pd locale e che non debba essere imposto da nessuno. Detto questo non ho pregiudiziali su nessuno, neanche su Pascucci che non è del Pd e che fino a poco tempo fa ha espresso posizioni fortemente critiche nei confronti del Pd e del Governo Renzi. Ha tutto il diritto di candidarsi alle primarie ed eventualmente competere con altre candidature che emergano a Cerveteri, iscritti Pd o esponenti della società civile. D’altra parte, non essendo un iscritto e non essendoci sul suo nome una sostanziale unità, non vedo grandi alternative alle primarie. Per quasi un anno sono stata la commissaria del Pd di Cerveteri, so che in un questa città esistono competenze e risorse in grado di competere. È sbagliato l’approccio del “non esiste futuro al di fuori di Pascucci”, ma come già detto, sono per far rimanere il confronto sul piano politico senza personalizzare.
Rimanendo al tema delle elezioni locali di primavera, sono molte le voci che si intrecciano pro o contro una eventuale candidatura di Pietro Tidei: ritiene sia questo un problema per il Pd ceretano?
Io credo che Tidei non debba diventare un problema per nessuno. Ho già detto che credo che a Cerveteri esistano tante risorse. È sempre una città di 40.000 abitanti. Non credo siano tutti inadeguati a ricoprire la carica di sindaco.
Lei è fortemente impegnata nelle iniziative sul territorio per il “Sì” al referendum del 4 dicembre. Ne parliamo?
Certo. Stiamo organizzando tantissime iniziative in tutta la Provincia di Roma, andiamo nei mercati, partecipiamo a dibattiti tra i sostenitori del “Sì” e quelli del “No”. Domani sera saremo alla Casa della partecipazione di Maccarese con il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore. Credo però che i momenti di confronto debbano essere moltiplicati, anche quelli con poche persone. Personalmente sono disponibile a un caffè, a un incontro in un condominio per spiegare anche solo a quattro o cinque persone perché è importante riformare la Costituzione. Mi auguro che a Cerveteri tante energie, non solo del Pd, si impegnino per la vittoria del “Sì”. L’impegno del sindaco Pascucci sarebbe auspicabile, visto che fino ad oggi non sappiamo come intenda schierarsi sul referendum.
L’intervista in versione integrale sul Giornale della Provincia di martedì 1 novembre 2016