Canale 5, Solo: anticipazioni seconda puntata della fiction

Marco che è finito sotto scacco del poliziotto corrotto e a servizio dei Corona. Cosa succederà?

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Va in onda mercoledì sera su Canale 5 la seconda puntata della fiction Solo con Marco Bocci, Peppino Mazzotta, Diane Fleri e Carlotta Antonelli, per la regia di Michele Alhaique. Appuntamento in prima serata, ore 21.15 circa, con Marco che è finito sotto scacco del poliziotto corrotto e a servizio dei Corona.

Il poliziotto sotto copertura è quindi costretto ad affrontarlo insieme alla collega Barbara (Diane Flerì), con cui ha una storia. I due vogliono evitare che l’agente corrotto  riveli la vera identità di Marco (Marco Bocci) a Bruno Corona (Peppino Mazzotta). Le conseguenze di questo gesto saranno gravissime fino a rischiare che Marco venga scoperto e ucciso. Lo zio di Bruno, Vincenzo (Pierluigi Misasi), nutre non poche perplessità sulla vera identità di Solo ed è deciso ad aprire gli occhi anche al nipote Bruno. Nel frattempo la vicinanza di Agata (Carlotta Antonelli) a Marco si fa sempre più insistente e il clan Corona comincia a vedere di buon occhio la vicinanza tra i due.

«La missione di Marco è quella di infiltrarsi nella ‘ndrina che controlla il territorio della piana di Gioia Tauro – spiega il regista Alhaique – e bloccare un gigantesco accordo tra un narcotrafficante turco e il clan capitanato dal boss Antonio Corona (Renato Carpentieri, ndr) e suo figlio Bruno. Il porto di Gioia Tauro con i suoi quattro chilometri di molo è infatti un crocevia fondamentale per i corrieri della droga. Ma cosa è disposto e perdere per portare a termine la sua missione?».

La serie ha una struttura narrativa classica, ma come spiega lo stesso regista «esplora le dinamiche umane di un uomo pronto a rischiare tutto per raggiungere il suo obiettivo. Un uomo ossessionato dal suo lavoro, dalla sua missione, unico scopo della sua vita. E in questa struttura c’è quindi lo spazio per alternare con equilibrio l’azione con la rarefazione, la tensione con la tenerezza. C’è infatti una specie di triangolo amoroso all’interno della storia che caratterizza il percorso dell’infiltrato pronto a costruirsi una nuova vita, rischiando di allontanarsi per sempre dalla sua donna per salvare quella che ha tutte le carte in regola per diventare una vittima innocente della sua stessa famiglia: Agata, la figlia del boss».

«Il punto di vista della messa in scena per me è stato chiaro da subito, avevo bisogno che lo spettatore vivesse le stesse paure e le stesse inquietudini del protagonista – conclude -. E per ottenere questo scopo ho fatto uso come già nel mio film (Senza Nessuna Pietà, ndr) della macchina a mano, linguaggio che rende a mio avviso la narrazione molto asciutta e realistica».