Formula E a Roma, un progetto ambizioso tra prestigio e un indotto di 40 milioni

Per capirne qualcosa di più ci siamo rivolti al promotore di questa iniziativa, Eur spa, nella persona del suo presidente Roberto Diacetti

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Formula E

Bolidi a 240 km l’ora che non sfondano i timpani con assordanti ruggiti, non inquinano con fumi di scarico, ma ronzano appena appena. Questa è la Formula E ideata dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) dedicata a veicoli spinti da motori elettrici. Ormai il futuro di tutte le grandi case automobilistiche. Un gran prix assolutamente green ideato nel 2012, il cui campionato inaugurale risale al 13 settembre 2014. Ebbene, questa gara internazionale potrebbe approdare proprio a Roma ed in particolare all’Eur. Andiamo per ordine. La notizia era già stata pubblicata qualche giorno fa così, come l’approvazione e la disponibilità della sindaca Virginia Raggi, ma per capirne qualcosa di più ci siamo rivolti al promotore di questa iniziativa, Eur spa, nella persona del suo presidente Roberto Diacetti.

L’IDEA – Lui ci spiega che l’idea nasce da un protocollo sottoscritto fra Eur spa, Enel e un dipartimento di studi ecologici della Sapienza, per sperimentare proprio all’Eur la mobilità elettrica che vuol dire le colonnine per i vicoli elettrici, ma più in generale l’ammodernamento energetico di tutto il quartiere. Si dà il caso che Enel sia anche sponsor internazionale della formula, ed è a questo punto che a Diacetti si accende la lampadina (ovviamente a basso consumo) e si chiede: perché non svolgere l’evento dei bolidi elettrici a Roma e già che ci siamo all’Eur? Così ne parla con il patron della formula E, Alejandro Agag, businessman noto alle cronache internazionali, spiegandogli che se i soldi ce li mettono loro l’operazione potrebbe essere possibile. Detto fatto, gli commissiona il piano di fattibilità dell’evento. Ma, c’è sempre un ma.
I PRIMI COLLOQUI – Infatti la condizione fondamentale è che l’amministrazione capitolina sia d’accordo sull’evento. Così dopo i colloqui con il vice sindaco Frongia che ha anche la delega allo sport, parte la lettera di disponibilità della sindaca Raggi. In effetti per il Comune ed Eur si tratta solo di fornire la logistica e i servizi essenziali durante il periodo di svolgimento dell’evento che Diacetti ipotizza non prima della primavera del 2018 anche perché i gran premi cominciano in Asia, si spostano nelle Americhe e poi approdano  in Europa. Quindi fra 20 giorni si avrà anche un’idea del tracciato che non ha nulla a che vedere con quello ipotizzato da Flammini ai tempi di Alemanno, perchè questo è organizzato su strutture mobili montabili e smontabili in pochi giorni.
IL PROGETTO – A questo punto, sulla base del progetto, si potrà aprire il confronto con i comitati di quartiere e partirà la discussione di carattere tecnico nella conferenza dei servizi. Però Diacetti qualche idea sul tracciato già ce l’ha ed è quella di coinvolgere la parte storica dell’Eur e di consentire la visione della gara dai parchi (Tre Fontane, Luneur) oltre che dalle tribune a pagamento. Ma oltre al prestigio di una manifestazione internazionale, soprattutto dopo la rinuncia ai giochi olimpici, quali saranno i vantaggi per Roma? Diacetti ci dice che il costo della manifestazione in sè, a carico della Formula, è di circa 12 milioni, ma l’indotto dovuto alle presenze potrebbe anche sfiorare i 40 milioni di euro a beneficio dell’Urbe. Non a caso il broadcaster dell’evento sarà la Rai. Comunque, prudenza, prudenza chiede Diacetti, almeno fino a quando il progetto di fattibilità non arriverà  sui vari tavoli: questo non impedisce a Roma di sognare il gran prix se non proprio di bolidi rombanti, almeno ronzanti a grande velocità.
Giuliano Longo

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