di ALBERTO SAVA
Recentissime agenzie di stampa hanno diffuso in tutto il mondo la notizia della conclusione della disputa di una coppia britannica, in disaccordo sul desiderio della figlia minorenne di farsi ibernare dopo la sua morte, poiché affetta da un tumore incurabile. La quattordicenne, consapevole di non poter più combattere contro una morte certa, ha chiesto di poter avere in futuro quel diritto alla vita, che il destino le negava oggi. Voleva avere “la chance di essere curata e risvegliata, magari fra qualche centinaio di anni”, ha scritto la ragazza in una lettera al giudice. E il giudice dell’Alta Corte Peter Jackson ha messo fine alla disputa tra i genitori della ragazza, accogliendo la tesi della madre, pronta ad esaudire il desiderio della figlia, contro quella del padre che avrebbe voluto una normale sepoltura. Oggi la ragazza è ibernata.
LE CLINICHE DI CRIOGENESI
Una storia commovente, che ha portato in primo piano questa scelta di speranza, che sembrerebbe non avere alcun fondamento scientifico. Nel mondo esistono tre cliniche specializzate in criogenesi: due in America e l’altra in Russia, ovviamente a costi profondamente diversi. Farsi ibernare per tornare a vivere è un desiderio, o forse un sogno. Il desiderio dell’uomo di ritrovare la vita post mortem è testimoniato dai trecentosettantasette corpi già congelati a meno 196 gradi nei centri specializzati di Russia e Usa.
LA STORIA DELLA FAMIGLIA DI LADISPOLI
Un recentissimo servizio del Tg3 ha fatto emergere il fatto che la criogenesi non è più il desiderio di ricchi eccentrici, ma anche l’obiettivo della famiglia della porta accanto. Ed ecco in onda la storia di un nucleo di Ladispoli, che ha dichiarato di aver sottoscritto nel 2012 un contratto con il “Cryonics Institute” del Michigan, per farsi congelare e rimanere insieme, quando sarà giunto il momento per ciascuno di loro: ad oggi si tratta una giovane famiglia, perfettamente in salute, con una bambina ancora piccola. «Io sono assolutamente sicura che verremo risvegliati e riattivati, magari tra cento anni», ha detto la signora intervistata dal Tg3. Al momento i contratti si possono stipulare con opportuni istituti negli Stati Uniti con un costo dai circa 70.000 dollari in su.
L’articolo in versione integrale sul Giornale della Provincia di lunedì 21 novembre 2016