Hamburger Aia infetto da Salmonella: scatta il ritiro

Ecco quali sono i lotti a rischio

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Il 21 novembre, la sede nazionale del RASSF (Rapid Alert System for Food) presso l’Ispettorato Veterinario ha ricevuto una notifica dalla Croazia in merito a episodi di intossicazione la cui probabile causa può essere riscontrata negli Hamburger con tacchino e rosmarino provenienti dalla Turchia ma distribuiti da Aia SpA Piazzale Apollinare Veronesi, 1 (ex via Sant’Antonio, 60) – 37036 San Martino Buon Albergo (VR), in Italia.

PERICOLO SALMONELLA: LOTTI A RISCHIO

La scoperta della contaminazione è avvenuta giorno 15 novembre durante un ispezione ufficiale da parte del servizio veterinario competente per territorio, presso l’impianto di Plodine Inc. della ditta Carne Ldc-Fresh, presso la zona industriale di R-29 Zone. Secondo il rapporto di audit depositato il 19 novembre, vi è ragionevole sospetto che l’hamburger con tacchino e rosmarino, numero di lotto L 05.172.876, codice a barre 8.008.110,001421, avente scadenza minima 22/11/2016, prodotto da Aia Spa, numero di approvazione IT 04 M CE, sia contaminato dal batterio Salmonella. Il prodotto non è a norma in base al regolamento (Ce) n 2073/2005 del 15 novembre 2005 sui criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari. Ulteriori analisi microbiologiche, i cui risultati sono attesi per domani, sono state richieste all’Istituto Veterinaria di Fiume.

L’ALLERTA EUROPEO

Intanto sono state allertate le autorità sanitarie dei diversi Paesi europei circa la presenza di salmonella spp. presente negli Hamburger con tacchino e rosmarino provenienti dalla Turchia e prodotti in Italia.

BATTERI DELLA SALMONELLA E VIE DI CONTAMINAZIONE

I batteri appartenenti a questo genere sono responsabili della “salmonellosi”, una delle più frequenti malattie a trasmissione alimentare. La Salmonella spp. ha come habitat il tratto intestinale dell’uomo e degli animali e la sua presenza nell’ambiente è conseguente a contaminazione fecale. Si distinguono salmonelle adattate all’ospite, responsabili di tifo e paratifo nell’uomo, diffuse nei paesi in via di sviluppo, e salmonelle non ospite-specifiche che possono infettare l’uomo e gli L’infezione si trasmette principalmente per via oro-fecale. In Europa la principale via di contaminazione dell’uomo è rappresentata dal consumo di alimenti contaminati: in particolare carne di pollo, tacchino e maiale, molluschi bivalvi, semi germogliati pronti al consumo, uova e ovoprodotti, prodotti lattiero-caseari a base di latte crudo, frutta e verdura crude. Gli animali domestici quali cani, gatti, uccelli, roditori e rettili (iguane e tartarughe d’acqua) possono rappresentare, seppur raramente, una fonte di infezione per l’uomo. Possono variare dai semplici disturbi del tratto gastro-intestinale ( dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, febbre) fino a forme cliniche più gravi (batteriemie e infezioni extra intestinali) soprattutto nei bambini, anziani e nei soggetti immunodepressi. I sintomi della malattia si manifestano comunemente tra le 12 e le 36 ore dall’ingestione degli alimenti contaminati e si protraggono per 4-7 giorni. Solitamente la malattia ha un decorso benigno e autolimitante. Sebbene il numero totale di infezioni sostenute dal genere Salmonella abbia subito un decremento nel corso degli ultimi anni, sia in Europa che in Italia, essa continua a rimanere l’agente di malattia trasmessa da alimenti più frequentemente isolato. In Europa, nel 2010 il numero totale di casi confermati di salmonellosi è risultato pari a 99,020 (21,5 casi su 100.000 abitanti), diminuiti dell’8,8% rispetto al 2009, mentre nel nostro Paese è stato di 2,730 (4,5 casi su 100.000 abitanti).

L’ALLERTA DELLO SPORTELLO DEI DIRITTI

Non è la prima volta, ricorda Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia,che viene segnalata la presenza di questo pericoloso batterio in prodotti alimentari e quindi dannosi per la salute. Ecco, perché è necessario mantenere sempre alta l’attenzione e il sistema di allerta europeo, in questo senso, ci aiuta a segnalare tempestivamente i pericoli per i consumatori. Pertanto si raccomanda massima allerta e di rispettare le basilari norme igieniche anche perchè sino ad oggi il Ministero della Salute italiano non ha precisato se il prodotto in questione, sia stato commercializzato anche in Italia.