Campidoglio, nuova bufera sulla nomina di una dirigente

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La nuova grana per il Campidoglio è la nomina dell’architetto Vittoria Crisostomi. A denunciare il nuovo caso è la deputata dem Alessia Morani, vicepresidente del Gruppo Pd che si chiede: “A chi la poltrona di nuovo delegato alla gestione dei finanziamenti pubblici per la riqualificazione urbana? Ma che domande, ad una indagata per corruzione insieme ai costruttori Emiliano Cerasi e Luca Navarra per la lottizzazione della zona Laurentina. A Roma la sindaca Virginia Raggi sembra aver ormai capovolto il noto proverbio nel suo esatto opposto: ‘Cento ne fa e una ne pensa. Che si aggiunge – continua Morani – ai tanti capitoli ancora aperti: l’inchiesta sull’assessore Muraro, il caso Marra (definito un ‘virus’ dalla deputata Lombardo), la nomina con superstipendio di Romeo finita sotto la lente di ingrandimento dei magistrati e, infine, la squadra ancora incompleta per le assenze del segretario generale e del capo di gabinetto. Ma mentre Raggi colleziona tegole e si occupa di portare in aula Giulio Cesare la mozione per il referendum, ai romani non resta che vivere l’ennesimo venerdì nero con il traffico impazzito per lo sciopero del trasporto pubblico e la pioggia”.

 

Il Campidoglio, in una nota, precisa che “l”architetto Vittoria Crisostomi, dirigente comunale dal 1998, ha preso parte alla recente procedura di interpello per il conferimento di incarichi dirigenziali. In quella sede, la suddetta dirigente aveva avanzato la sua candidatura a direttore del Dipartimento programmazione e attuazione urbanistica (incarico apicale). L”amministrazione non ha accolto la richiesta confermando la dottoressa Crisostomi nell”incarico gia” ricoperto di direttore della Direzione trasformazione urbana (incarico subapicale) affidatole dal commissario straordinario Francesco Paolo Tronca nel 2015. Nella documentazione che l”architetto Crisostomi ha allegato alla candidatura alla procedura di interpello, in data 26 ottobre 2016, la dirigente dichiara l”assenza di procedimenti penali pendenti e la non conoscenza di procedimenti penali o disciplinari in corso. A seguito delle odierne notizie di stampa gli uffici competenti di Roma Capitale, come sempre avviene in questi casi, si sono già attivati per richiedere alla Procura della Repubblica contezza della veridicità delle indiscrezioni giornalistiche. Nel caso emergessero elementi difformi da quanto è attualmente a conoscenza dell’amministrazione capitolina, quest’ultima si riserva di effettuare le valutazioni del caso ai sensi di legge”.

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