E’ qualcosa di più di una svolta nei rapporti con il Vaticano quella di Virginia Raggi dopo la stretta di mano con Papa Francesco durante la tradizionale celebrazione dell’immacolata.
E’ una scelta di linea politica e di comportamenti nei confronti dell’urgente problema della immigrazione che, come ha detto, rischia di far esplodere una “guerra fra poveri” nelle periferie. Lo ha ricordato ieri la sindaca in Vaticano all’apertura dell’incontro di sindaci europei sul tema “Europa, i rifugiati sono nostri fratelli e sorelle” dopo che nel pomeriggio di giovedì aveva significativamente incontrato in Campidoglio la famiglia Mourad, legittima assegnataria di un alloggio popolare nel quartiere San Basilio e oggetto di un episodio di intolleranza. Seduta tra la sindaca di Madrid, Manuela Carmena, a quella di Barcellona, Ada Colau e di Parigi Anne Hidalgo.
Virginia ha parlato di «un’emergenza umanitaria che ha pochi precedenti nella storia recente. Un’emergenza che riguarda milioni di rifugiati che scappano da guerre, crisi umanitarie, persecuzioni politiche e religiose.» Poi ha citato l’enciclica ‘Laudato si” del Pontefice quando scrive «ai cambiamenti climatici che intaccano le risorse produttive dei più poveri, obbligandoli a migrare con grande incertezza per il loro futuro.» Sappiamo – ha proseguito «che alcuni comportamenti dei paesi più ricchi e in particolare delle leadership politiche ed economiche, hanno inciso molto nello scatenare uno scenario così drammatico: la globalizzazione selvaggia» prigioniera «degli interessi economici individuali e dei grandi gruppi economici e finanziari su quelli collettivi, il non considerare la terra e i suoi frutti come il bene comune per eccellenza che ci e’ stato dato, ma come un oggetto di conquista e di sfruttamento. quindi abbiamo un dovere morale di solidarietà nei confronti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle rifugiate Per questo vanno salutate positivamente le iniziative di coordinamento fra le grandi città per gestire le politiche di accoglienza verso migranti, rifugiati, richiedenti asilo. Perché sono le nostre città il punto di arrivo, lo snodo di transito o la destinazione ultima di queste persone che fuggono da guerre e catastrofi. Uomini e donne che cercano una nuova prospettiva di vita, spesso giovanissimi, addirittura bambini. È chiaro- ha detto ancora Raggi- che per far fronte alla sfida dell’accoglienza e’ necessario intensificare la collaborazione tra le citta’. E nello stesso modo e’ necessario ricercare i livelli piu’ costruttivi di collaborazione tra i sindaci e le amministrazioni che rappresentano, i governi e le istituzioni.
Da questo punto di vista sono da salutare molto positivamente le iniziative di coordinamento messe in campo tra le citta’ con la finalita’ di gestire concretamente l’emergenza rifugiati, soprattutto per le politiche di accoglienza verso migranti, rifugiati, richiedenti asilo. Sono le nostre citta’ il punto di arrivo, lo snodo di transito o la destinazione ultima di queste persone che fuggono da guerre e catastrofi. Uomini e donne che cercano una nuova prospettiva di vita, spesso giovanissimi, addirittura bambini. Si devono assumere impegni concreti per la riallocazione immediata dei rifugiati. E Roma vuole fare la sua parte nell’accoglienza di queste persone. L’immigrazione e’ gia’ una risorsa per la nostra citta’. Tantissime persone provenienti da altri Paesi si sono pienamente integrate nel tessuto sociale di Roma e contribuiscono allo sviluppo della sua economia. In questo momento, stiamo attuando azioni concrete per trovare un’accoglienza per ogni singola persona che arriva e offrire una soluzione di maggiore stabilita’ rispetto a tende o rifugi provvisori: vogliamo che tutti possano avere un tetto sulla propria testa. Sono centinaia i posti che abbiamo gia’ messo a disposizione e ancora altre migliaia quelli per i quali stiamo lavorando insieme alle Istituzioni, anche attraverso la preziosa collaborazione di numerose associazioni no profit. Siamo al lavoro per dare vita a un hub, nei pressi di una stazione ferroviaria della citta’, che funga da primo luogo di informazione e orientamento. Roma si sta impegnando al massimo per garantire un’accoglienza adeguata, nel pieno rispetto della dignita’ delle persone. Roma- ha detto ancora il sindaco in conclusione del suo intervento- e’ una citta’ aperta all’accoglienza, disponibile al dialogo, al centro di migrazioni e scambi sociali ed economici tra diversi popoli».
Una posizione a ben vedere marcatamente di sinistra che tuttavia stride con il post pubblicato da Grillo sul suo blog dove è scritto testualmente «Il Movimento 5 Stelle chiede che gli immigrati giunti irregolarmente sul suolo italiano che non rientrano nello status di rifugiati vengano espulsi. In tutti i Paesi del Mondo i clandestini vengono espulsi. E’ una questione di civile buonsenso. Il tam tam che in Italia si possa entrare e poi scomparire nel nulla si sta estendendo in tutta l’Africa. Un milione di persone potrebbe entrare in Italia nei prossimi mesi grazie a un governo imbelle e poi? Non si tratterà più di immigrazione, ma di stato di guerra. Di un conflitto sociale di cui nessuno ha la minima idea di come si possa concludere.» A dimostrazione che sul tema davvero epocale dell’immigrazione il Movimento, che aspira al governo nazionale, non è unanime o quanto meno non ha le idee chiare.