Nella seduta del Comitato Tecnico dell’Autorità di Bacino del fiume Tevere dell’11 gennaio 2017, è stato discusso lo stato di avanzamento degli studi idraulici sul quadrante di Fiumicino, da parte della Regione Lazio.
Come abbiamo detto molte volte, la mappatura è modificabile come stabilito dalla procedura prevista nel decreto 42 all’articolo 43 comma 5, e la Regione Lazio, alla prima riunione di gennaio del Comitato Tecnico, ha finalmente applicato la procedura prevista, presentando gli studi idraulici di dettaglio elaborati per Fiumicino, in modo che questi possano essere valutati e integrati alla mappatura proposta con il decreto 42.
Proprio come abbiamo sempre sostenuto noi.
L’istruttoria sui nuovi studi ha tempi molto più celeri e costi molto più contenuti di una qualsiasi azione legale di opposizione, ed abbiamo sempre ritenuto giusto e sensato procedere attraverso una procedura stabilita dalla norma, piuttosto che assumere la rigida posizione del Consiglio Comunale di Fiumicino, di voler annullare tutto, brandendo azioni legali che non producono nulla se non allarmare e sfiduciare la cittadinanza, senza alcun effettivo vantaggio per i residenti.
Pertanto il fatto che la Regione abbia deciso di correggere la sua posizione rinunciando a chiedere l’annullamento in toto del Piano di Assetto Idrogeologico ed abbia invece presentato un nuovo studio su Fiumicino a integrazione di quello precedente, rappresenta un grande passo avanti per la pianificazione organica dei rischi idraulici e la programmazione di azioni a tutela della sicurezza e dell’incolumità dei cittadini e del territorio.
Sostenere posizioni politiche miopi e attendere per anni sentenze di tribunale che porterebbero solo al ripristino della caotica situazione precedente, non è mai stato il modo migliore per affrontare un problema che non puo’ attendere oltre.
La domanda da porci è una sola: perché dobbiamo continuare a sottovalutare le criticità alluvionali che affliggono il nostro territorio e ritenere ogni azione pianificatoria e di prevenzione solo come un danno?
Le recenti alluvioni le ricordiamo tutti, ed è inutile continuare a nascondersi dietro a un dito se vogliamo finalmente risolvere l’annosa vicenda che vede ingiustamente coinvolti molti residenti, e lasciare a chi verra’ dopo di noi un territorio meno fragile e compromesso.