Botte, minacce e terrore nel campo rom: il blitz della polizia

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Foto archivio

Armi, minacce, terrore. Sono iniziate questa mattina, alle prime luci dell alba, le perquisizioni eseguite dai caschi bianchi del corpo di Polizia Locale di Roma Capitale per rintracciare i responsabili di un’effetrata rapina, avvenuta nei giorni scorsi in danno di una famiglia nomade residente nel Campo.

Gli agenti del gruppo Gpit, hanno passato al setaccio ben sette moduli abitativi del Campo “la Barbuta“, rinvenendo una replica di una P 38 e parte della refurtiva, in particolare un antico anello d’oro massiccio ornato con sette diamanti ed un rubino.

Le indagini erano partite proprio dalla denuncia delle vittime, che a seguito di insistenti richieste di denaro da parte di uno dei più influenti “capo clan“, si erano visti irrompere armi in pugno nella quiete famigliare i banditi ai quali avevano dovuto consegnare soldi e gioielli di famiglia.

Per un 53enne, dall’importante vissuto criminale alle spalle, sono scattate le manette, così pure per i due presunti complici, un 37enne e un 33enne. Dalle prime indiscrezioni sulle attivitá di indagine, sembra che il trio esercitasse per il tramite di violenze e minacce, un regime di subordinazione e terrore, su tutte le famiglie residenti nel campo, assoggettandone gli abitanti alle proprie richieste.

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