di ALBERTO SAVA
È arrivato il giorno del congresso del Pd, ma sarà un congresso solo per eleggere il nuovo segretario del circolo cittadino, oppure una tappa strategica della campagna elettorale, per l’indirizzo della nuova consiliatura, che nascerà la prossima primavera?
Nelle urne congressuali si fronteggiano i sostenitori della lista Gnazi, composta anche da una parte significativa della vecchia guardia del Pd locale, decisa a condividere fino in fondo le scelte del sindaco Pascucci, e i sostenitori di Falconi, che rappresentano una linea politica diversa, secondo la quale le linee guida di sviluppo del territorio devono essere ampie e condivise. Quindi, Gnazi e Falconi sono in lizza per la candidatura a segretario del circolo cittadino, e ognuno dei due rappresenta una delle due diverse, e opposte, direzioni indicate dal bivio congressuale.
Questi due opposti schieramenti locali, trovano una certa specularità in alcune espressioni della dirigenza romana del Pd. È da Roma, infatti, che da tempo alcuni settori tentano di favorire il percorso politico del circolo verso la figura di Pascucci, e soprattutto verso ciò che rappresenta il sindaco uscente di Cerveteri. Posizione, questa, contro cui si oppone, da sempre e con forza, la maggioranza dei “democrat” locali. E con loro, fino a gennaio 2016, anche Alessandro Gnazi. Poi in aula consiliare si registrò l’accelerazione della questione Ostilia, avvenimento in concomitanza del quale l’allora segretario del Pd subì una sorta di folgorazione sulla via di Damasco, che lo portò dritto sulle posizioni del sindaco, conversione spiegata nell’immediato con una criptica esigenza di “parlare alla città”.
La nebbia si diradò con l’arrivo della bella stagione e con la stipula del “patto del Tegolino”, durante una conviviale nella quale si suggellò la nuova alleanza tra Gnazi, che nel frattempo aveva dovuto rinunciare alla segreteria del Pd, e Pascucci.
È quindi un po’ azzardato presentare Gnazi come una sorta di cavaliere solitario contro tutti, visto che sugli spalti ci dovrebbe essere il sindaco in persona a fare il tifo per lui, in compagnia di alcuni dirigenti romani di peso. L’unica insidia per Gnazi è data dal fatto che nessuno dei suoi “ultras” sugli spalti potrà votare al congresso.
Vada come vada, se il tesseramento è arrivato in porto senza alcun problema, e altrettanto siamo certi accadrà durante le ore in cui si celebrerà il congresso fino alla nomina del nuovo segretario, sono in molti a dover dire grazie alle capacità della coordinatrice Michele Califano, scelta felice del segretario provinciale Pd Rocco Maugliani, il quale ha inviato a Cerveteri un supervisor capace di gestire con grande equilibrio tutte le insidie tipiche di appuntamenti, quali tesseramento e congresso. Nonostante il fatto che i protagonisti locali abbiano messo in campo tutto il “campionario” possibile, Michela Calfiano ha saputo gestire al meglio, rintuzzando intemperanze crude con altrettanta crudezza. Come dire: quando ci vuole ci vuole.