Roma, incinta del decimo figlio va a rubare

0
1001

I Carabinieri della Stazione Roma via Vittorio Veneto hanno messo fine alle scorribande di “mamma borseggio”, una cittadina serba di 36 anni senza fissa dimora e con numerosi precedenti, sul conto della quale gravava un provvedimento di esecuzione pene concorrenti e contestuale ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Roma a gennaio del 2015.

La donna, in dolce attesa del 10° figlio, è stata notata da una pattuglia di Carabinieri in abiti civili e in servizio antiborseggio a bordo del bus “64”, mentre sbirciava nelle borse e negli zaini dei passeggeri.

Quando, poi, ha deciso di lasciare l’autobus ed è scesa alla fermata di via Nazionale, i militari l’hanno seguita per tenerla d’occhio.

La donna si era appostata nei pressi dell’ingresso di un fast food, da dove guardava insistentemente i movimenti degli avventori. A quel punto è scattato il controllo: trovata senza documenti, la 36enne è stata fotosegnalata e il confronto delle sue impronte digitali hanno fornito il racconto di una lunga carriera criminale iniziata da minorenne, nel 1996.

La donna ha lasciato tracce del suo passaggio su buona parte del centro Italia, con precedenti penali inseriti da Milano, Roma, Firenze e l’Aquila, e ben 25 sentenze di condanna emesse nei suoi confronti per furti e borseggi, anche con numerosissimi “alias”.

In virtù del suo “curriculum”, la Procura della Repubblica di Roma ha emesso il provvedimento di carcerazione con cui la nomade deve scontare un cumulo di pene per 8 anni e 5 mesi di reclusione.

“Vabbè…mi avete preso”, è stato il commento della donna fatto ai Carabinieri che le stavano notificando il provvedimento nella caserma di via Barberini.

Subito dopo, la 36enne è stata portata nel carcere di Rebibbia, dove ha iniziato a scontare la sua pena.

È SUCCESSO OGGI...