È scattato questa mattina a Roma il sequestro del noto ristorante-pizzeria “MiRò Restaurant Kitchen & Sound” di via Dei Banchi Nuovi, nei pressi di Castel S.Angelo. Il provvedimento messo in atto dalla divisione anticrimine della questura è il risultato delle indagini patrimoniali svolte dagli investigatori, coordinati dalla dottoressa Angela Altamura, nell’ambito dell’operazione “All’ombra del Cupolone” con cui sono stati sequestrati beni mobili, immobili, aziende e quote societarie per un valore complessivo stimato di circa 29 milioni di euro, riconducibili a personaggi organici alla ‘Ndrangheta, alla Camorra e a appartenenti della famiglia Casamonica.
L’operazione, avviata a maggio del 2016, ha fatto emergere un’infiltrazione nella realtà economico-finanziaria della Capitale, iniziata addirittura alla fine degli anni ’90, ad opera di Calvi, Mercuri e Filippone, quest’ultimo figlio del più noto Rocco Santo, capo dell’omonima locale ‘ndranghetista di Melicucco (Rc). I tre, successivamente, erano entrati in contatto con personaggi della criminalità organizzata romana, appartenenti alla famiglia Casamonica e con esponenti della Camorra, coi quali avevano stretto delle alleanze. In particolare, con l’aiuto di prestanome, familiari e no, i sodali avevano acquisito locali commerciali, soprattutto nel settore bar/ristorazione ubicati in zone ad alta vocazione turistica della Capitale, tramite il reinvestimento di cospicue somme di denaro di provenienza illecita come il traffico di stupefacenti e l’usura, avviando svariate società “cartiere” dedite al riciclaggio di denaro.
In una prima fase, conclusasi con un sequestro eseguito a maggio del 2016, erano stati sottoposti a vincolo, tra gli altri beni, diversi esercizi commerciali nel settore bar/ristorazione delle zone più prestigiose di questo centro cittadino, quali Borgo Pio e Prati. I principali erano “Pio er Caffè”, “Hostaria Sora Franca” e “Caffè Angolo d’Oro”. In particolare, oltre al sequestro, ai fini di confisca, era stata richiesta anche l’applicazione della misura personale nei confronti di alcuni soggetti, romani e calabresi, ritenuti socialmente pericolosi. Successivamente, l’attività investigativa è proseguita, d’intesa con il tribunale, consentendo di individuare altri beni intestati a terzi soggetti, ma riconducibili a loro. Un secondo sequestro, infatti, eseguito a novembre del 2016, aveva riguardato una tabaccheria all’interno del bar denominato “Tentazioni Caffè”, già sequestrato a maggio del 2016, e una rivendita di autoveicoli, “My Cars”, con sede operativa in zona Borghesiana.
Infine, questa mattina, l’esecuzione di un nuovo provvedimento con cui è stato disposto il sequestro del ristorante-pizzeria denominato “MiRò Restaurant Kitchen & Sound” che, nel 2009, operante sotto l’insegna “Platinum”, era stato già oggetto di sequestro da parte della Dia perché riconducibile alla ‘ndrina Gallico di Palmi (Rc). Il tribunale, valutando la sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio accumulato dai nove soggetti, ha accolto la proposta del questore di Roma, disponendo il sequestro sopra indicato. La complessa ed articolata attività investigativa anche di carattere patrimoniale, svolta dalla divisione anticrimine, ha portato complessivamente al sequestro per un valore complessivo stimato di circa 29 milioni di euro. Tutte le aziende sottoposte a sequestro sono state sottratte al circuito criminale, per essere restituite alla collettività; infatti non sono state chiuse ma gestite dall’amministrazione giudiziaria per immetterle in un percorso di legalità.