Ottantenne muore in carcere: addio al ladro di biciclette

L'uomo era affetto da una forma di cleptomania

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ladro di biciclette

Era stato soprannominato il ladro di biciclette perché di due ruote, nel corso della sua vita, ne aveva rubate migliaia. Non per necessità. Né per indole da malfattore. Ma perché affetto da una forma di cleptomania. Aveva 80 anni, era romano e nel corso della sua vita si era reso noto in numerosi quartieri della Capitale per i suoi furti. È morto questa mattina all’ospedale San Camillo di Roma.

L’INCIDENTE AL LADRO DI BICICLETTE

Malgrado l’età avanzata, era recluso nel carcere trasteverino di Regina Coeli proprio per uno dei suoi furti. Si trovava nel reparto di medicina della prigione quando è caduto accidentalmente. Trasportato in ospedale, però, le sue condizioni sono peggiorate. Il ladro di biciclette è morto nella prima mattinata di oggi.

LA RIFLESSIONE DEL SINDACALISTA MASSIMO COSTANTINO

A darne notizia è stato il segretario generale aggiunto Cisl Fns, Massimo Costantino, che denuncia da tempo le condizioni di sovraffollamento del carcere trasteverino dove sono reclusi 909 detenuti, ben 287 in più rispetto ai 622 previsti. Per il sindacalista “occorrono misure diverse per detenuti che hanno una certa età che, compatibilmente alla gravità del reato, dovrebbero espletare la loro pena in altre strutture e certo non penitenziarie”. Costantino ha quindi segnalato come il sovraffollamento carcerario persista anche a livello regionale con 6.208 detenuti reclusi nei 14 istituti del Lazio a fronte di una capienza regolamentare di 5.235 reclusi.

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