Il Tribunale del Lavoro di Roma ieri ha sentenziato (n° 3977 / 2017) che il DiCCAP, Dipartimento autonomie locali e polizie locali, multato dalla commissione di garanzia per i fatti di Capodanno 2015, lo è stato “senza i riscontri specifici” e “con grave carenza dimostrativa”.
IL COMMENTO DEL DICCAP
“Lo abbiamo detto sin dal primo giorno che abbiamo rispettato le regole, si pensi che in quel Capodanno hanno lavorato persino i nostri dirigenti sindacali, nessuno di noi ha mai detto ai lavoratori di starsene a casa ed infatti il servizio si è svolto regolarmente, senza intoppi o incidenti e tutte le piazze e strade sono state presidiate” ha dichiarato Stefano Giannini, coordinatore romano del DiCCAP.
“DATI STRUMENTALIZZATI SULLA STORIA DEI VIGILI A CAPODANNO”
“Sono stati strumentalizzati dei dati: si prenda la storia dei 700 malati – ha proseguito Giannini – mica è stato detto che, dati del Campidoglio, ogni anno in quel periodo influenzale e di freddo le statistiche danno per assenti sempre circa 700 poliziotti locali al giorno, cosa normale visto che i vigili lavorano in strada alle intemperie. Si è taciuto infine dei restanti 5000 appartenenti al Corpo che erano stati mandati in ferie senza pensare al capodanno e misteriosamente scomparsi dalla conta, né mai citati da chi ci ha attaccati”.
LA DEMONIZZAZIONE DELLA POLIZIA LOCALE
“Abbiamo sempre difeso e avuto fiducia nel lavoro della magistratura – ha concluso Giannini – convinti che i processi si debbano fare nelle aule dei tribunali e non su Twitter o nei salotti della tv. Purtroppo in questo Paese la stalla si chiude sempre dopo che i buoi sono usciti: la Polizia Locale, già antipatica di suo perché fa le multe, è stata demonizzata e ci vorranno anni affinché tutte queste tossine messe in circolo siano smaltite”.