“La raccolta dei rifiuti “fa acqua da tutte le parti” ma non rappresenta il vero problema della questione, quanto piuttosto l’aspetto esterno, l’involucro di un problema ben più ampio e profondo. Nella Capitale mancano i siti di smaltimento e trattamento, non chi raccoglie l’immondizia!”. Questo è quanto afferma Stefano Monticelli – Presidente di Federconsumatori Lazio – alla vigilia di un altro giorno con i cassonetti stracolmi e le strade invase dall’immondizia.
RIFIUTI ALL’ESTERO
“Non è possibile – prosegue – continuare ad assistere alla disfatta di un sistema che ogni giorno fa partire 200 tir carichi di rifiuti da Roma verso 10 regioni, 55 differenti posti in tutt’Italia, a cui si aggiungono 4 treni che settimanalmente partono alla volta di Vienna, discarica di Zwentendorf-Duernrohr, con costi altissimi sia in termini monetari che di inquinamento ambientale. E mentre gli austriaci traggono profitto dai nostri rifiuti, i cittadini romani pagano la Tari più alta d’Europa! L’Ama dovrebbe essere un’azienda in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti: raccolta, trattamento, smaltimento, riuso; creandone un modello virtuoso e remunerativo, come avviene in molti posti nel mondo”.
UN TAVOLO PERMANENTE
È proprio partendo da queste considerazioni che Federconsumatori Lazio, unitamente ad altre associazioni dei consumatori, ha chiesto agli assessori Giuseppina Montanari (Sostenibilità Ambientale) e Adriano Meloni (Sviluppo Economico), “l’immediata convocazione del Tavolo di Confronto Permanente, di cui al Protocollo d’Intesa del 13 aprile 2015, per avere adeguate informazioni sia in merito alle attività di Ama volte a fronteggiare adeguatamente l’attuale fase emergenziale sulle problematiche anzidette sia in relazione alle ulteriori scelte che l’Azienda e, più in generale, l’Amministrazione Capitolina intendono effettuare per superare definitivamente le presenti criticità in materia”.