In verità non siamo convinti che le sorti del Pd romano, che con l’imminente congresso dovrà designare il suo segretario cittadino, sia notizia di rilevante importanza. Tuttavia quasi ogni giorno i giornaloni romani ne parlano, più o meno ispirati dalle varie fazioni in campo che, ora dell’uno ora dell’altro, lasciano filtrare un toto-nomine che generalmente viene smentito il giorno dopo nella logica del ‘ancora nulla deciso’.
Eppure dopo le ultime comunali che hanno asfaltato i grillini, il segretario del Pd romano diventa importante soprattutto per quelle candidature alle politiche che verranno pilotate dal commissario Orfini, braccio destro di Matteo Renzi. Un Renzi che dopo anni di voluta sottovalutazione esulta e si rende conto che anche le elezioni amministrative contano qualcosa.
Veniamo al dunque e alle ultime appassionanti (si fa per dire) news. Dopo i nomi di Nobili, l’ex capogruppo del Pd Panecaldo che ha declinato l’invito, Baglio, Torquato, il solitario Ricciarelli e altri ancora, spunta per la segreteria il nome di Andrea Casu. Classe 1981, attualmente impegnato come Assessore alle “Attività produttive, commercio, promozione dell’amministrazione digitale” del IV Municipio di Roma. Un Giovane Democratico che ha tentato anche la scalata alla poltrona di consigliere dell’aula Giulio Cesare, ma con scarso successo e poche preferenze.
Un giovane outsider direte voi, non precisamente perché il suo nome salta fuori dopo l’esclusione dal novero dei candidati di Valerio Baglio, in quota on. Morassut che, ricorderete, perse le primarie del Pd per il sindaco contro l’on. Giachetti. Andrea è sostenuto dalla capogruppo del Pd in aula Michela Di Biase che aveva già fatto ritirare la candidatura del consigliere Pelonzi in odore di dissidenza nei confronti di Orfini e dei renziani.
Così è caduto anche Nobili, braccio destro e fedele discepolo del commissario Orfini, che si è fatto da parte nella paura di rimanere impallinato nello scontro fra le varie componenti, mentre l’altro candidato Torquati era troppo orfinano per mettere d’accordo le varie anime del Pd romano.
Pare invece che Casu abbia avuto uno sponsor di tutto riguardo nella persona del ministro dello sport Luca Lotti. Ubi maior minor cessat. Così pare proprio che la diaspora delle fazioni renziane abbia finalmente accettato il nome di Casu, la cui nomina dovrebbe passare all’imminente congresso con largo margine. Almeno finirà la guerriglia sotterranea di gossip e anticipazioni che in genere servono per bruciare i candidati.
Giuliano Longo