Il caldo record spinge i consumi di frutta verdura al massimo del nuovo millennio con un balzo record del 9,6% nel 2017 ma nei campi è crisi con quotazioni che in molti casi non coprono i costi di produzione delle aziende per l’effetto di distorsioni di filiera e speculazioni. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti a commentare i dati Istat sull’inflazione che scende a giugno ad un valore tendenziale dell’1,2%. Proprio nel momento in cui si assiste ad un aumento dei consumi, importante per fronteggiare il grande caldo, pratiche commerciali sleali lungo la filiera stanno provocando situazioni di crisi diffuse per i coltivatori di frutta estiva – sottolinea la Coldiretti – che chiede interventi per prevenire e perseguire tali pratiche. Occorre – continua la Coldiretti – estendere al piu’ presto l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della frutta trasformata in conserve e succhi per evitare che venga spacciata come Made in Italy quella importata dall’estero, ed aumentare i controlli sull’ortofrutta fresca di importazione, spesso etichettata e venduta per nazionale i. Serve un impegno di filiera per salvare il frutteto italiano che – conclude la Coldiretti – si è ridotto di un terzo (-33 per cento) negli ultimi quindici anni con la scomparsa di oltre 140mila ettari di piante con il rischio rischiano di far perdere all’Italia il primato europeo nella produzione di una delle componenti base della dieta mediterranea.