Si va delineando un disastro ambientale per l’area nord della provincia di Roma. In fiamme una vasta area del lago di Bracciano, dove sono stati distrutti 200 ettari del parco naturale di Bracciano-Martignano, ma in fumo sono andati anche i polmoni verdi simbolo di Ladispoli, mentre a est tra Guidonia e Tivoli le fiamme hanno tenuto in assedio centri abitati con fiamme che, alle porte della Capitale, hanno dilagato fino a Settecamini lambendo un centro estivo con un centinaio di bambini.
Il Comune di Anguillara Sabazia ha chiesto alla Regione lo stato di calamità, mentre il divieto d’accesso al lago di Martignano è stato prorogato per alcuni giorni. In quell’area da giorni lavorano un canadair e due elicotteri, oltre a forze dell’ordine, pompieri e volontari per spegnere gli incendi in alcuni casi di carattere doloso.
Per Cerveteri a Ladispoli i sindaci hanno parlato esplicitamente di «azioni incendiarie» e ieri i roghi hanno investito la Palude di Torre Flavia, area protetta, e Palo Laziale.
L’inferno è scoppiato anche tra l’Aurelia, via Pizzo del Prete e l’area artigianale, lambendo le abitazioni del quartiere Miami, dove decine di residenti sono scesi in strada per spegnere le fiamme con mezzi di fortuna.
Siccità, vento e le alte temperature di questi giorni hanno permesso al fuoco di espandersi per questa drammatica situazione Nicola Zingaretti ha annunciato che chiederà lo stato di emergenza. «Gli elicotteri nello stesso periodo dell’anno scorso – dice Zingaretti – avevano fatto 46 ore di volo, quest’anno siamo già oltre 780 di ore e c’è una situazione figlia di piromani, mascalzoni, di incuria del territorio».
Per il deputato Emiliano Minnucci, che è stato sindaco di Anguillara, i piromani sono come i terroristi: «Per come si propagano e per la loro entità – ha detto – si ha la sensazione che dietro i roghi di domenica ci sia una regia ad hoc, che ha come obiettivo quello di seminare panico e angoscia tra i cittadini: ci troviamo a che fare con dei veri e propri terroristi che meritano pene certe e più severe rispetto alle attuali».
IL WWF lamenta le scarse risorse a disposizione dell’area naturale protetta di Bracciano-Martignano e denuncia che queste aree sarebbero prese di mira «per l’abbandono di rifiuti che spesso fungono da veri e propri inneschi di incendi spesso distruttivi».
Giuliano Longo