Uno jammer (il disturbatore di frequenze) con la batteria ausiliaria, la katana (spada giapponese), due machete e un’accetta. Sono questi alcuni dei reperti, riconducibili a Massimo Carminati, di cui il tribunale ha disposto la confisca nella sentenza con cui si è concluso il processo a Mafia Capitale. Tra gli altri, sempre attribuiti all’ex estremista di destra, anche tre paia di gemelli in oro, un ciondolo per collana e tutte le opere d’arte. Confiscati anche gli oggetti trovati nella disponibilità di Riccardo Brugia, braccio destro di Carminati, e cioè il coltello a serramanico e il tirapugni.