Una perizia psichiatrica per accertare se Maurizio Diotallevi, l’uomo che ha ucciso e fatto a pezzi, con due seghetti, la sorella Nicoletta il 14 agosto scorso a Roma, fosse capace di intendere e di volere al momento del fatto.
E’ quanto il difensore dell’uomo, l’avvocato Gaetano Scalise, sta valutando di proporre nei prossimi giorni alla procura. Per Diotallevi, accusato di omicidio volontario aggravato dalla parentela con la vittima e occultamento di cadavere, potrebbe prospettarsi a breve la richiesta di giudizio immediato, anche alla luce della sua confessione, da parte del pm Marcello Cascini. In ogni caso la difesa dell’uomo sollecitera’ il giudizio abbreviato. Agli investigatori che lo fermarono a poche ore dall’atroce delitto, Diotallevi racconto’ di aver agito in seguito a presunti maltrattamenti che riceveva dalla sorella.
(foto d’archivio)