Una data decisamente simbolica: il 28 ottobre. E’ questo il giorno scelto dai militanti di Forza Nuova per organizzare la “marcia dei patrioti”, un’iniziativa che non può non indirizzare la mente a quel 28 ottobre del 1922, quando 25mila camice nere del Partito Nazionale Fascista entrarono nella Capitale. La manifestazione portò alla conquista del potere da parte di Benito Mussolini.
Scopo dell’iniziativa indetta da Forza Nuova e annunciata sulla pagina Facebook della formazione neofascista, è quello di protestare “contro un governo illegittimo, per dire definitivamente no allo Ius Soli e per fermare violenze e stupri da parte degli immigrati che hanno preso d’assalto la nostra Patria”. “Presente”, “ci sarò”, “Andiamo!”, sono tanti i commenti entusiastici da parte di nostalgici che confermano la loro partecipazione alla marcia. E ancora: “Marciare per non marcire!”, “Presente, Roma o morte!” “Sempre fino alla morte”. Il post di Forza Nuova prosegue con un invito ai “compatrioti” a partecipare all’iniziativa e a contribuire con una donazione.
LA POLEMICA
“La marcia su Roma organizzata dai nazifascisti di Forza Nuova per il prossimo 28 ottobre – non a caso – non può svolgersi, a meno che non si accetti, nel disinteresse complice e nella inammissibile equidistanza delle istituzioni preposte alla tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, di violare la Costituzione, la legge Scelba e la legge Mancino”. Lo hanno dichiarato il deputato e segretario di Possibile, Pippo Civati, e il parlamentare dello stesso partito, Andrea Maestri. “La XII disposizione finale, non transitoria, della Costituzione – aggiungono Civati e Maestri – vieta la riorganizzazione ‘sotto qualsiasi forma’ del disciolto partito fascista: Fn è il partito fascista contemporaneo per i contenuti della piattaforma ‘politica’ e per i metodi. La legge Scelba specifica che si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista. Sembra la fotografia di Forza Nuova”. “Chiediamo – concludono Civati e Maestri – al ministro dell’Interno, anche attraverso Prefettura e Questura di Roma, di vietare la marcia e di avviare la procedura di scioglimento di Forza Nuova o, in altre parole, di assicurare il rispetto della Costituzione e delle leggi della Repubblica. Le istituzioni non devono rispondere con timidezza all’onda neofascista. Confidiamo che il pugno duro, usato impropriamente contro i richiedenti asilo per interposta milizia libica, sia usato dal ministro anche per contrastare il fascismo montante in Italia”.