“Diciassette mesi dal suicidio di Omar Pace e ancora nessuna risposta dalla Procura di Roma. Purtroppo questa vicenda drammatica assomiglia sempre di piu’ a quella del capitano della Guardia di Finanza Fedele Conti, che nella notte tra il 26 e il 27 settembre del 2006, si toglieva la vita a 44 anni. Per la magistratura il caso e’ chiuso, archiviato come suicidio per motivi passionali di una persona debole di mente. Insomma: un’altra persona depressa, che pero’ non sembrava depressa affatto a chi lo aveva conosciuto bene”. Lo sottolinea in una nota Davide Mattiello, deputato Pd e componente della Commissione Antimafia. “Il Capitano Felice Conti era un finanziere speciale, come il Tenente Colonnello Omar Pace: aveva gia’ operato a Catania, poi era passato a Napoli – ricorda Mattiello – dove si era occupato dei piu’ pericolosi clan dediti al riciclaggio dei colossali proventi derivanti dai traffici di cocaina lungo l’asse Napoli-Spagna. Poi Conti era passato a Roma e subito si era trovato ad indagare sui cosiddetti ‘furbetti del quartierino’. Quindi era arrivato al comando delle Fiamme Gialle di Fondi, asse strategico degli affari incrociati delle cosche di mezzo Sud, un vero e proprio centro di potere, caratterizzato dalla attivita’ del MOF (centro agroalimentare all’ingrosso di Fondi, ndr). Occuparsi del quale e’ pericoloso ancora oggi come dimostra il recente articolo-denuncia di Marco Omizzolo. Una vicenda, quella di Conti, che evoca in piu’ di una circostanza quella di Pace. Sullo sfondo – conclude Mattiello – inchieste che hanno a che fare con il potere politico”.