F1, Daniil Kvyat sostituito in Malesia da Gasly: sarà la fine della carriera?

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Sembra essere giunta al capolinea la carriera di Daniil Kvyat in Formula 1, dopo l’annuncio della sua sostituzione dal Gran Premio della Malesia con il francese Pierre Gasly al volante della seconda Toro Rosso.

La fine di un percorso breve, ma molto tribolato, iniziato nel 2014 con il suo debutto al Gran Premio d’Australia sempre con il junior team della Red Bull e venendo subito promosso nella squadra principale l’anno successivo, arrivando a fine campionato davanti al compagno Daniel Ricciardo in classifica generale. Una gioia durata, però, molto poco, visto che nel 2016 sono bastate due collisioni con Sebastian Vettel in Cina (dove peraltro Kvyat è giunto terzo al traguardo) e nella sua natia Russia per farlo retrocedere con effetto immediato alla Toro Rosso, permettendo invece l’ingaggio di Max Verstappen nella scuderia madre, con la quale è andato subito al trionfo in Spagna.

Una mossa che fa ancora oggi discutere, vista l’effettiva mancanza di una motivazione sensata dietro questa decisione di uno scambio di piloti in piena stagione, ma che sembra aver fatto bene alla Red Bull, visto che l’olandese si è già fatto valere come giovane fenomeno sportivo e mediatico (basti pensare alle tribune piene di suoi tifosi nelle tappe europee del Mondiale).

Chi invece è uscito distrutto da ciò è stato Daniil, che da quel momento non è più riuscito a ripetere le prestazioni che lo avevano contraddistinto, facendogli incassare in questo 2017 un impietoso 48 a 4 in classifica generale a favore del suo compagno di squadra, Carlos Sainz jr, che dal 2018 correrà per la Renault.

E adesso Kvyat deve scontare anche la retrocessione a terza guida della Toro Rosso, soppiantato da Pierre Gasly, che la scuderia di Faenza vuole mettere alla prova, in vista del suo futuro ingaggio come sostituto di Sainz.

Il futuro del pilota russo resta dunque in bilico, poiché nel 2018 potrebbe debuttare come seconda guida della sorella minore della Red Bull il giapponese Nobuharu Matsushita, legato alla Honda, che dal prossimo anno fornirà i propri motori al team italiano. Ma c’è un problema: Matsushita non possiede ancora i requisiti necessari, ovvero almeno il terzo posto nel campionato di Formula 2 attualmente in corso, per ottenere dalla FIA la Superlicenza necessaria a correre nella massima serie, e molto difficilmente riuscirà a recuperare in tempo il gap che lo separa dal podio mondiale della categoria propedeutica alla F1.

Perciò, le possibilità per Kvyat non sono ancora finite, anche se sembrano ridotte al lumicino.

Simone Pacifici