Venerdì 27 ottobre prossimo, alle ore 12.00 nella sala del Cavallino Bianco di Cerveteri in piazza Risorgimento, in una conferenza stampa promossa dal principe Sforza Ruspoli, verranno presentate due pubblicazioni dedicate all’Ostilia di Campo di Mare.
Nella sua nota di invito ai giornalisti, Sforza Ruspoli scrive che: “I due libri, frutto di un minuzioso lavoro, sono volti a scoperchiare la coltre di illegalità che copre da anni la superprotetta lottizzazione abusiva che per legge, da molto tempo dovrebbe essere acquisita a titolo gratuito al patrimonio del Comune di Cerveteri. I due opuscoli che contengono il n.1 la cronistoria dell’Ostilia e il n.2 le testimonianze documentali di questo scandalo, contengono tra l’altro le tre sentenze passate in giudicato (due del T.A.R. e una del Consiglio di Stato, che confermano l’abusivismo della lottizzazione Ostilia) e contiene tra l’altro la consulenza di quattro tecnici CTU promossa dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia procedimento n. 210/78-A che stabilisce che nessuno dei permessi previsti dalla legge è in possesso della lottizzazione Ostilia. Questi due libri sono stati inviati ai rappresentanti delle massime cariche dello Stato nonché ai Direttori delle maggiori testate giornalistiche e televisive. Ci si augura che le autorità preposte, una volta informate, concorrano a far rispettare la legge su di un vasto territorio da anni in una situazione volutamente caotica che genera immobilismo, criminalità, disoccupazione e povertà”. Al di là della specifica vicenda, divenuta ormai ‘storica’, da qualche tempo si staglia sullo sfondo dell’immediato futuro di Campo di Mare anche la Direttiva Ue Bolkestein, la quale prevede che dal 2020 su tutti i territori costieri dell’area Mediterranea siano revocate le concessioni in essere, per procedere alla riassegnazione mediante bandi europei, i cui termini di partecipazione obbligheranno gli imprenditori a degli standard di servizi estremamente elevati e complessi, generando a monte una inevitabile ‘selezione naturale’ tra gli operatori, e mettendo in estrema difficoltà i sistemi locali, certamente miopi e scarsamente lungimiranti. Più in primo piano, si erge anche la questione di una vasta fascia di spiaggia pubblica di Campo di Mare, diventata di proprietà privata in forza di una sentenza del Tribunale di Civitavecchia.
Ed ancora: la questione degli stabilimenti balneari di Cerveteri, micro attività a conduzione familiare, che comunque esistevano da diversi decenni, destinate a scomparire nel giro di un paio di stagioni balneari. In questo cotesto è paradigmatica la chiusura, con tanto di sigilli, del noto stabilimento ‘Ocean Surf’ dei fratelli Gallo. Infine, al margine periferico di queste storie troviamo le più recenti polemiche che stanno accompagnando il restyling del lungomare della frazione Marina di Cerveteri. Per molte delle questioni citate, negli uffici giudiziari di Civitavecchia e Roma si sono accumulate negli anni montagne di carte bollate.
di Alberto Saba